Stellar Blade, Tales of Kenzera: ZAU ed El Shaddai

Essendo cresciuto negli anni '80 e '90 a stretto contatto con manga e anime, di personaggi femminili con una forte caratterizzazione sessuale ne ho visti tantissimi. A partire da Lamu, fino ad arrivare a Ghost in the Shell, passando per Bastard! e molti altri ancora, le curve delle donne più o meno pronunciate e più o meno in vista erano all'ordine del giorno. Oggi, nel contesto in cui viviamo, un'eccessiva sessualizzazione risulta essere poco in linea con i tempi e talvolta fuori luogo. Ma dipende sempre dal contesto, da ciò che l'eroina fa e da come viene ritratta in generale nel mezzo di intrattenimento, non solo graficamente. Parliamoci chiaro: alcune pose di Motoko Kusanagi nelle tavole di Ghost in the Shell, oggi, farebbero molto più discutere di quanto non avessero fatto al tempo. Ma può una caratterizzazione sinuosa come quella di Eve, protagonista del nuovo Stellar Blade, gettare ombre sul gioco intero? Secondo me no. Sì, d'accordo, Eve ha tutte le carte in regola per diventare la nuova bambolina da vestire (o svestire, date le nudità messe in evidenza da alcuni costumi) e far girare a puro piacimento degli adolescenti maschi, ma nel gioco non mi sembra affato che sia in qualche modo sostenuta questa oggettivizzazione della protagonista.

Nella puntata di questa settimana trovate proprio la prova di Stellar Blade, gioco di Shift Up finito spesso al centro di discorsi sull'eccessiva enfasi sulla sessualizzazione della protagonista, ma anche additato come un gioco derivativo. Fermo restando che di giochi derivativi le nostre console sono piene fino all'orlo, non credo la miscela di suggestioni e caratteristiche prese qua e là nel mondo videoludico (in primis Nier: Automata) renda Stellar Blade un gioco da bocciare. Perché seppur non lascerà il segno come il già citato Nier: Automata, il gioco orchestrato da Shift Up (che è alla sua opera prima, e per questo tanto di cappello) funziona. Questa è sicuramente una cosa ben più importante: Stellar Blade "funziona". Non è un capolavoro, non lascerà il segno eccetera eccetera. Ma da quando solo i giochi "capolavoro" sono degni di essere parte della nostra libreria?

Abbiamo provato anche El Shaddai: ASCENSION OF THE METATRON HD Remaster, un gioco uscito nel 2011 e che torna a distanza di 13 anni anche su Switch. Sapete una cosa? Tantissimi giochi che oggi ritroviamo nella categoria "Indie" - quelli con uno stile eccentrico oppure particolare, quelli con la narrativa frammentata che prende temi importanti, quelli con il gameplay imperfetto eppure straordinario - devono tanto a El Shaddai. Quando uscì, lo recensii io stesso per GameTime e pur a distanza di oltre 10 anni questo gioco non ha perso lo smalto. Non ha perso nemmeno le imperfezioni, ma era fresco allora ed è fresco anche oggi. A dimostrazione che il lavoro di Sawaki Takeyasu e Masato Kimura (che hanno partecipato alla parte artistica di giochi come Devil May Cry e Okami) era avanti coi tempi. E, se siete appassionati di giochi fuori dal comune, non dovete lasciarvelo sfuggire.

Nella puntata di questa settimana trovate anche la prova di Tales of Kenzera: ZAU, il nuovo Metroidvania intriso di cultura africana che tratta il dolore della perdita del padre. Deciso a riportarlo in vita, lo sciamano Zau dovrà affrontare 3 divinità e tantissime prove che lo porteranno all'accettazione di quel dolore e alla crescita personale. Si tratta di un Metroidvania interessante dal punto di vista del gameplay, grazie al dualismo delle maschere che indossa e che gli conferiscono poteri speciali e al design interessante delle mappe. Ha anche una realizzazione tecnica molto bella, che però a volte intralcia la leggibilità dei nemici e degli ostacoli che troviamo sul percorso. Ciliegina sulla torta, è incluso negli abbonamenti PlayStation Plus Extra e Premium, il che lo rende ottimo se siete già abbonati e non volete spendere un Euro di più (ma costa solo 20 Euro, quindi si può fare in ogni caso). Non è bello quanto il recente Prince of Persia: the Lost Crown, ma è un degno secondo.

Eccoci qui, quindi, con i link per ascoltare e vedere la puntata: fateci sapere se vi è piaciuta!

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