Ghostrunner 2, Alan Wake 2 e i The Game Awards

È nuovamente quel periodo dell'anno in cui ci lamentiamo dei The Game Awards. La manifestazione organizzata da Geoff Keighley si propone di portare in palmo di mano il videogioco, celebrandone le eccellenze alla stregua delle grandi manifestazioni hollywoodiane. Ci riesce, ma solo in parte. Se da un lato è indubbia la qualità tecnica e il ritmo serrato delle oltre 3 ore di show, dall'altra fallisce miseramente nel tenere fede al nome della manifestazione stessa. I The Game Awards non sono gli Oscar dei videogiochi. È un evento volto a comunicare le prossime uscite sul mercato, dallo spirito fortemente pubblicitario, in cui i premi hanno un ruolo meno che marginale. Ormai lo diciamo da tempo che quest'evento dovrebbe chiamarsi in altro modo. Il fatto che moltissimi dei premi non vengano nemmeno consegnati fisicamente, ma siano demandati alla frettolosa lettura di nomination e del vincitore prima di introdurre la successiva prima mondiale, fa capire moltissimo degli intenti di questo show. Serve davvero agli sviluppatori un evento simile, organizzato in questo modo? Serve davvero un evento di oltre 3 ore zeppo di teaser, trailer e roba spesso nemmeno spiegata per dare prestigio e riconoscibilità al settore? Da un lato sì, serve anche questo. Ma non serve solo questo. E di sicuro non serve per dare credito alle eccellenze videoludiche, se il credito è fatto di interventi di 30 secondi in cui gli sviluppatori possono dire grazie per quanto ricevuto. 

Nella puntata di questa settimana trovate quindi tutti i premi assegnati ai The Game Awards e larga parte dei giochi annunciati. Ma non solo: abbiamo anche parlato di Ghostrunner 2 e di Alan Wake 2, quest'ultimo provato da Federico De Santis.

Ecco tutti i link dove potete ascoltarci:

Audio:

Video:


Commenti