La puntata di questa settimana ci vede tornare a parlare con uno sviluppatore italiano che ha appena lanciato un nuovo gioco. Si sono uniti a noi Cristian Gambadori ed Eleonora Vecchi di Bad Vices Games che ci hanno parlato di Ravenous Devils, un gestionale di cucina (e cucito) dalle tinte horror e che prende a piene mani dal musical Sweeney Todd. Se non lo conoscete, tratta delle macabre vicende di una coppia di commercianti che si sono appena trasferiti e hanno aperto due attività nello stesso stabile: lui una sartoria, lei un pub. Peccato che nel pub servano dei pasticci di carne cucinati usando la carne dei clienti della sartoria! Si dà il via così a un gioco gestionale in cui bisogna procacciarsi la carne per mandare avanti il pub e nel frattempo cucire i vestiti per attirare nuovi clienti che, loro malgrado, finiranno al macello.
Con Cristian ed Eleonora abbiamo parlato di come è nato il gioco, quali sono stati i retroscena dello sviluppo e anche di qual è stato il percorso che li ha portati a scegliere un prezzo molto aggressivo. Lo sapete, su Console Generation spesso parliamo di quanto costino i videogiochi. Ravenous Devils, però, ha un approccio totalmente opposto: è vero che è un titolo indipendente e dalla durata relativamente breve, ma il suo prezzo di soli 5 Euro è davvero ben più basso di quanto abbiamo mai visto per titoli simili.
Questa settimana abbiamo anche fatto il punto su quanto è successo in alcune sale LAN, che si sono viste mettere i sigilli ai propri PC perché non avevano l'omologazione necessaria. Il 30 aprile, infatti, l'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha condotto una sorta di blitz in alcune sale LAN italiane - inclusa l'esport palace di Bergamo - per via di una mancata omologazione delle postazioni utilizzate. Il blitz è stato originato per via di un esposto effettuato dal titolare di altre sale giochi e sale slot che chiedeva di fare chiarezza sulla gestione delle sale LAN, che non sarebbero sottoposte alle tassazioni e alle regole di omologazione dei dispositivi necessarie per le altre sale di intrattenimento, anche per i giochi senza vincite.
La conseguenza è che tutte le postazioni, i PC e le console sono state sigillate e poste sotto sequestro e per ciascuna di esse potrebbe esserci una multa fino a 50 mila euro. Il titolare di AK Informatica e responsabile dell'esport palace ha fatto circolare diversi video sulla loro pagina Instagram in cui denunciava il fatto e l'inapplicabilità dell'omologazione che richiede lo stato, delineando un buco legislativo potenzialmente dannoso per tutta l’industria.
Si temeva, infatti, che il problema non sarebbe stato soltanto per le sale LAN, ma che avrebbe interesserebbe qualunque realtà in cui ci fossero dei giochi fruibili dal pubblico. Quindi fiere di settore, competizioni esport e perfino le postazioni gaming nei negozi stessi, sebbene siano finalizzate alla vendita dei prodotti.
In seguito, l'ADM ha divulgato un comunicato in cui ha chiarito che sono state colpite solo 4 sale LAN in tutta Italia e che una di queste aveva la documentazione in regola. E questo è già un buon punto, perché significa che anche le altre sale potranno seguire quanto fatto da quella in regola e adeguarsi. L'ADM è intervenuta anche sulla questione delle fiere e altre manifestazioni con postazioni di gioco gratuite e ha precisato che non ci sono impatti in quegli ambiti, purché si seguano le normative vigenti per quelle attività.
Questa settimana abbiamo anche fatto il punto su quanto è successo in alcune sale LAN, che si sono viste mettere i sigilli ai propri PC perché non avevano l'omologazione necessaria. Il 30 aprile, infatti, l'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha condotto una sorta di blitz in alcune sale LAN italiane - inclusa l'esport palace di Bergamo - per via di una mancata omologazione delle postazioni utilizzate. Il blitz è stato originato per via di un esposto effettuato dal titolare di altre sale giochi e sale slot che chiedeva di fare chiarezza sulla gestione delle sale LAN, che non sarebbero sottoposte alle tassazioni e alle regole di omologazione dei dispositivi necessarie per le altre sale di intrattenimento, anche per i giochi senza vincite.
La conseguenza è che tutte le postazioni, i PC e le console sono state sigillate e poste sotto sequestro e per ciascuna di esse potrebbe esserci una multa fino a 50 mila euro. Il titolare di AK Informatica e responsabile dell'esport palace ha fatto circolare diversi video sulla loro pagina Instagram in cui denunciava il fatto e l'inapplicabilità dell'omologazione che richiede lo stato, delineando un buco legislativo potenzialmente dannoso per tutta l’industria.
Si temeva, infatti, che il problema non sarebbe stato soltanto per le sale LAN, ma che avrebbe interesserebbe qualunque realtà in cui ci fossero dei giochi fruibili dal pubblico. Quindi fiere di settore, competizioni esport e perfino le postazioni gaming nei negozi stessi, sebbene siano finalizzate alla vendita dei prodotti.
In seguito, l'ADM ha divulgato un comunicato in cui ha chiarito che sono state colpite solo 4 sale LAN in tutta Italia e che una di queste aveva la documentazione in regola. E questo è già un buon punto, perché significa che anche le altre sale potranno seguire quanto fatto da quella in regola e adeguarsi. L'ADM è intervenuta anche sulla questione delle fiere e altre manifestazioni con postazioni di gioco gratuite e ha precisato che non ci sono impatti in quegli ambiti, purché si seguano le normative vigenti per quelle attività.
Oggi, inoltre, l’associazione di categoria IIDEA ha emesso un comunicato stampa in cui esprime la sua piena solidarietà ai gestori delle sale LAN che hanno subito il sequestro. Secondo IIDEA, la normativa di pubblica sicurezza che impone l’omologazione degli apparecchi utilizzati per il gioco nei locali aperti al pubblico (art. 110 TULPS) non è applicabile ai dispositivi messi a disposizione degli utenti per giocare ai videogiochi nelle sale LAN e auspica che questa interpretazione venga chiarita e confermata al più presto. IIDEA si è anche messa a disposizione per accogliere le istanze dei gestori delle sale LAN e a lavorare insieme per definire una soluzione condivisa per l’inquadramento più corretto della loro attività sulla base della normativa vigente ed eventuali proposte da sottoporre all’attenzione delle istituzioni.
Insomma, vi aspetta una puntata tutta da gustare - in tutti i sensi! - cliccando sui link qui sotto.
Buon ascolto e buona visione!