Faraday Protocol e il mondo dello sviluppo dei videogiochi

"In Italia ancora siamo poco sensibilizzati sull'argomento [dello sviluppo] in generale. Anche a livello governativo siamo ancora molto indietro, a livello di sovvenzioni, di finanziamenti disponibili, di agevolazioni o a livello anche solo di classificazione. Fa ridere dirlo così, però noi [Red Koi box] nell'industria siamo metalmeccanici."

Giacomo Sala - Business Developer di Red Koi Box - nella puntata di questa settimana ci ha fatto scoprire un nuovo tassello di ciò che sta dietro allo sviluppare un videogioco qui in Italia. Della carenza di finanziamenti abbiamo già sentito parlare, ma è la prima volta che arriva alle nostre orecchie la faccenda della classificazione. Uno sviluppatore software che è inquadrato col contratto nazionale dei metalmeccanici credo sia il colmo per un'industria che - da quanto ho avuto modo di capire dalle parole di Giacomo - deve ancora trovare il suo posto nel sistema imprendotoriale Italiano. 

Nell'intervista abbiamo parlato di moltissimi altri temi interessanti - l'importanza del mercato italiano rispetto a quello delle altre Nazioni europee, ad esempio - e non ultimo anche del nuovo gioco di Red Koi Box. Si chiama Faraday Protocol, un puzzle game narrativo che mette sul piatto delle idee interessanti. Ed è disponibile su tutte le piattaforme.

Non sono mancate anche le prove di due giochi davvero interessanti, che vanno a rimpinguare il numero di giochi da non perdere di questa coda estiva. 

Abbiamo parlato di Lost in Random, il nuovo gioco di Zoink e pubblicato da EA Originals. Nel regno di Alea dovremo trovare nostra sorella, finita nelle grinfie della regina che fa il bello e il cattivo tempo in tutti e 6 i mondi che domina... con un dado! Eh sì, perché in questo gioco i dadi rivestono un ruolo fondamentale: in base al numero che esce, sarà possibile usare delle carte per arrichire i propri attacchi durante i combattimenti. Una meccanica che aggiunge un po' di pepe al genere e che, nonostante possa sembrare stramba, funziona.

The Artful Escape invece è un gioco che ti rapisce con il suo stile grafico. Anzi, quasi quasi fatichiamo a inserirlo nella categoria "gioco", perché di ludico - a parte delle sezioni in cui bisogna ripetere delle note seguendo ciò che fanno gli avversari - a volte c'è proprio poco. E' un'esperienza. Ed è una delle esperienze più belle che abbiamo provato negli ultimi tempi.

Trovate tutto nella puntata che potete ascoltare e guardare seguendo i link qui sotto.
Buon ascolto e buona visione!





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