Abbiamo ancora impresse nella memoria quel lontanissimo giorno. Il giorno in cui Ken Kutaragi, nel presentare l'Emotion Engine su PS2, disse che avremmo potuto giocare a videogiochi con la qualità dei film della Pixar. Chiaramente non era affatto vero, perché PS2 i film Pixar non li ha visti nemmeno con il binocolo. Ma a 3 generazioni di distanza, questa promessa è diventata realtà.
Giocare oggi a Ratchet & Clank Rift Apart ci ha dato la sensazione di avere fra le mani proprio un film Pixar interattivo. E non è solo per la qualità grafica, per i dettagli dei personaggi (mi sembra di poterne accarezzare il pelo!), le loro espressioni, le ambientazioni, gli effetti luce... E' l'intera regia, che passa da una scena di intermezzo a un'altra, dall'azione a una cinematica, da un'ambientazione all'altra in maniera cinematografica. Come se il regista si fosse messo in sala montaggio e avesse deciso alla perfezione i tagli a ciascuna scena.
Nella puntata di questa settimana rispondiamo quindi alla domanda "Ratchet & Clank: Rift Apart è davvero next-gen?". Una domanda che è sulla bocca di tutti. O almeno, lo è stata fino a oggi.
Dal punto di vista tecnico, assolutamente sì, e lo potete capire dalle parole che abbiamo lasciato nel paragrafo prima. Dal punto di vista del gameplay invece è piuttosto tradizionale, pur con l'introduzione dei varchi dimensionali.
Non è quindi un'esperienza totalmente next-gen da giocare (ma sicuramente divertente): gli squarci interdimensionali, ad esempio, sono meno entusiasmanti rispetto a quanto siamo stati portati a credere.
Trovate la nostra prova nella puntata qui sotto.
Buon ascolto e buona visione!