Recensione/ Lollipop Chainsaw

Dopo aver stupito con Shadows of the Damned, Suda 51 torna sulla scena con un nuovo personaggio di culto. Ecco a voi Juliet Starling, splendida cheerleader che si diletta ad ammazzare zombie!

Lollipop Chainsaw
Sviluppatore: Grasshopper Manufacture
Editore: Warner Bros. Interactive Entertainment
Distributore: Warner Bros. Interactive
Genere: Azione
Piattaforma: Xbox 360 (disponibile per PlayStation 3)
Titoli correlati: Shadows of the Damned (PlayStation 3, Xbox 360); No More Heroes (Wii); The House of the Dead Overkill (PlayStation 3, Wii)

San Romero!

Suda 51 è ormai un nome illustre nel mondo dei videogame, eppure la sua fama fatica a superare la barriera degli affezionati o di chi è sempre in cerca di qualcosa di diverso. I suoi giochi non sono mai stati acclamati come capolavori assoluti, eppure chi li ama, li ama alla follia. Anche se qua e là spuntano difetti difficili da digerire, ora nella meccanica di gioco, ora nella telecamera oppure nei controlli. Il suo forte sono la caratterizzazione dei personaggi, le situazioni assurde e ilari, i dialoghi spassosi e il mondo a dir poco bizzarro in cui il giocatore si immerge.


Lollipop Chainsaw non è da meno: la comicità delle situazioni diventa protagonista mentre Juliet Starling affetta zombie nella scuola di San Romero. Le citazioni dai film horror e dal panorama hard rock si sprecano, grazie alla collaborazione alla sceneggiatura di James Gunn. La testa di Nick - il fidanzato decapitato per impedire che si trasformasse in zombie - ricorda tanto il teschio Johnson in Shadows of the Damned e non perde l’occasione per ironizzare sulle situazioni seguendo puntualmente le evoluzioni di Juliet. E’ possibile anche piantare la sua testa su uno zombie e prenderne temporaneamente il controllo in un piccolo mini game che spezza il ritmo.


Ce ne vorrebbe qualcuno in più di diversivo, perché l’azione di Lollipop Chainsaw ha la pericolosa tendenza a diventare ripetitiva. Con le combo a base di pon pon si stordiscono gli zombie, per poi decapitarli con la motosega con un colpo finale. Il bello sta nel concatenare più decapitazioni, in modo da guadagnare più stelle - con tanto di arcobaleni che guizzano dai non morti - e acquistare così nuove mosse, abilità e oggetti collezionabili dall’immancabile negozio di zona. Il sistema di combattimento è spettacolare e offre qualche spunto di personalizzazione fra cui la possibilità di saltare gli zombi alla cavallina e segarli in due o tagliargli gli arti. Manca però un valido sistema di contromosse, il che rende i combattimenti un po’ tediosi soprattutto affrontando i nemici più tenaci. Risponde all’appello invece la barra ricaricabile che attiva l’invulnerabilità temporanea e la possibilità di uccidere istantaneamente chiunque si trovi sulla traiettoria della motosega per guadagnare preziose monete.


Dall’aspetto fumettoso, i pochi livelli da superare si susseguono linearmente offrendo un buon numero di diversivi. Oltre ai già citati minigame, si dovranno affrontare delle sezioni che strizzano l’occhio a Pac-Man oppure si dovranno salvare alcuni ostaggi intervenendo prima che sia troppo tardi. Straordinari invece i boss di fine livello, che offrono una sfida superiore alla media - anche se spesso diluita all’inverosimile - e sprizzano umorismo da tutti i pixel.


Perché Lollipop Chainsaw si gioca con un ghigno sulle labbra. L’umorismo è il collante che tiene in piedi tutto il lavoro di Grasshopper Manufacture, anche se in qualche caso può sembrare forzato o un po’ troppo sopra le righe (o sotto la minigonna, verrebbe da dire). Assistere ai dialoghi fra Nick e Juliet è parte del divertimento, così come lo sono i non morti che lanciano ogni genere di invettiva oppure le scene fumettose di cui è piena l’avventura. Ci vuole lo spirito giusto per apprezzare i giochi di Suda 51 e non averlo significa far passare Lollipop Chainsaw dalle stelle alle stalle. Noi siamo senza dubbio per le stelle.

Raffaele Cinquegrana

Aspetti Positivi: umorismo esagerato; dialoghi spassosi; azione accattivante; colonna sonora hard rock strepitosa
Replay Value: sufficiente. Dopo averlo completato vi resteranno i collezionabili e la corsa al punteggio più alto
Aspetti Negativi: sistema di combattimento ripetitivo; piuttosto breve
In Sintesi: senza l’umorismo, i dialoghi e l’ambientazione, Lollipop Chainsaw sarebbe un gioco d’azione mediocre. Aggiungete questi ingredienti e il divertimento sale esponenzialmente.

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