Sony si imbarca nell'oceano blu di Nintendo, quello dei cosiddetti "casual gamer" che hanno risollevato le casse del colosso di Kyoto coinvolti da un nuovo modo di interagire con la TV. Ora Nintendo non è più sola: è arrivato PlayStation Move.
Un mercato così florido come quello dei non-videogiocatori non poteva più rimanere appannaggio di una singola azienda. In barba alla tecnologia e abbracciando in pieno l'innovazione di un sistema di controllo più intuitivo, Nintendo ha saputo imporsi come vincitore assoluto nella guerra fra console, riuscendo a piazzare Wii nei salotti di chi non si sarebbe mai immaginato di usare un telecomando per giocare a bowling o ricucire gli ammalati. PlayStation Move è la risposta di Sony allo strapotere Nintendo. Il concetto di base è del tutto analogo - il giocatore impugna un controller allungato, questa volta simile a un cono gelato invece di un telecomando - ma sarebbe un grave errore relegare il nuovo hardware Sony nella categoria delle scopiazzature, tante sono le migliorie introdotte.
Move that Body
Un mercato così florido come quello dei non-videogiocatori non poteva più rimanere appannaggio di una singola azienda. In barba alla tecnologia e abbracciando in pieno l'innovazione di un sistema di controllo più intuitivo, Nintendo ha saputo imporsi come vincitore assoluto nella guerra fra console, riuscendo a piazzare Wii nei salotti di chi non si sarebbe mai immaginato di usare un telecomando per giocare a bowling o ricucire gli ammalati. PlayStation Move è la risposta di Sony allo strapotere Nintendo. Il concetto di base è del tutto analogo - il giocatore impugna un controller allungato, questa volta simile a un cono gelato invece di un telecomando - ma sarebbe un grave errore relegare il nuovo hardware Sony nella categoria delle scopiazzature, tante sono le migliorie introdotte.
Le prime differenze emergono dalla qualità dei materiali, dall'assemblaggio e soprattutto dal design. L'impugnatura è decisamente più ergonomica, rotonda e leggermente concava nella parte centrale, il che lo rende adatto anche per lunghe sessioni di gioco senza che la mano ne risenta. La disposizione dei tasti è ottimale: sulla parte frontale trovano spazio il tasto PS per accendere il controller o la console, i quattro tasti canonici e il tasto Move centrale, tutti raggiungibili comodamente con il pollice e ben distanziati. L'indice poggia sul grilletto posteriore, concavo a differenza dei terribili grilletti spioventi del pad Sixaxis. Start e Select si trovano invece sui fianchi, un po' meno comodi da utilizzare. La batteria ricaricabile è interna, allo stesso modo del Dual Shock, con il connettore di ricarica posto sulla parte inferiore del controller, vicino all'asola per fissare il laccetto per il polso. Sull'estremità superiore si trova invece ciò che porta PlayStation Move su un livello superiore rispetto al Wii-Mote e che lo avvicina alle funzionalità di Kinect.
Una sfera opaca di gomma morbida protegge un led multicolore che, in combinazione con la telecamera PlayStation Eye, permette al software di rilevare i movimenti del controller con una precisione impressionante. Utilizzato come puntatore, PlayStation Move riproduce sullo schermo il minimo spostamento senza che il mirino mostri segni di instabilità. L'uso della telecamera permette inoltre di avere un tracciamento fedele non solo dell'orientamento del controller - dettato anche dai sensori a sei assi al suo interno - ma anche del movimento compiuto dal braccio. Non si potrà più "ingannare" un gioco di tennis muovendo solo il polso, in quanto rileva costantemente la posizione della sfera nello spazio. Sports Champions è un ottimo esempio della fedeltà della tecnologia Sony: nel ping pong è possibile impugnare la racchetta come si crede, anche verso il basso e nel Disc Golf il frisbee si orienta esattamente come la nostra impugnatura. PlayStation Move si può utilizzare anche per controllare la XMB, premendo il grilletto mentre ci si muove per navigare fra le varie voci. E' proprio la combinazione di sensori di movimento e della telecamera a garantire una libertà di movimento pressochè totale, che permette di riconoscere i movimenti in profondità anche senza puntare lo schermo. Quel che è più importante, infine, è l'ottima velocità di risposta, che non mostra ritardi percepibili per l'esperienza di gioco.
Tutto ciò ha però un prezzo in quanto anche la nuova creazione di Sony, allo stesso modo di quella Nintendo, mostra dei limiti che potrebbero influire negativamente sull'esperienza d'uso. La telecamera si dimostra essere l'anello debole del sistema, in quanto il corretto funzionamento di Move è strettamente correlato a essa e alla sua posizione. Il puntamento, infatti, avviene in relazione al campo visivo della telecamera con il risultato di non avere punti reali di riferimento per la mira. La sensazione non è quella di mirare direttamente al televisore ma di doversi adattare a un piano immaginario dettato dalla telecamera, anche quando questa è posizionata appena sopra o sotto la TV. Sebbene il software effettui una compensazione per ovviare a questo inconveniente, distendendo il braccio appare evidente che il mirino non è mai in asse, una situazione che peggiora in maniera esponenziale avvicinandosi ai margini dello schermo. Dalla prova con i titoli di lancio è emerso in maniera palese che, almeno al momento, PlayStation Move non è in grado di gestire un gameplay basato sul puntamento - come nel caso del prossimo Time Crisis: Razing Storm - senza l'ausilio di un mirino onnipresente.
Vi è poi un limite pratico alla soluzione adottata da Sony per il rilevamento del controller, dato dalla necessità di calibrazione all'inizio di ciascuna sessione di gioco o, nel caso di Sports Champions, anche fra uno sport e l'altro. I risultati ottimali si ottengono rimanendo il più possibile all'interno dello spazio utilizzato per il setup, ma potete ben immaginare quanto sia difficile (e stancante) stare sul posto soprattutto con dei titoli in cui il movimento è parte integrante. Infine, la palla luminosa di Move - il cui colore cambia per avere il massimo contrasto con l'ambiente - risulta troppo forte quando si gioca con luci soffuse o addirittura al buio, creando fastidi alla vista soprattutto in quei titoli che richiedono di tenere il controller dinanzi a sè. In tutto questo, l'accoppiata Wii-mote e barra dei sensori ha la meglio in quanto a praticità, anche se il risultato finale è inferiore rispetto alle possibilità offerte da PlayStation Move. Dobbiamo però evidenziare l'assenza totale di problemi dovuti alla luminosità della stanza, riflessi e sorgenti di luce poco uniformi. Durante la prova non abbiamo avuto alcun problema nel giocare con una superficie specchiata esattamente alle nostre spalle, nè con luci alogene nè a risparmio energetico, nonostante l'evidente sovraesposizione della telecamera. Non abbiamo rilevato problemi relativi alla distanza fra il giocatore e il sensore. Sebbene sony consigli di posizionarsi a circa 2,5 metri da PlayStation Eye, il risultato è stato ottimale anche riducendo o aumentando la distanza.
Allo stesso modo di Nintendo, anche PlayStation Move è un accessorio modulare. Lo Starter Kit in vendita al prezzo consigliato di 59 Euro comprende un controller di movimento, la telecamera e un disco demo per provare i titoli principali in lancio. E' possibile poi abbinare sia un altro controller Move - per giochi come il tiro con l'arco, dove si arriva a simulare l'esatto movimento per incoccare la freccia - venduto al prezzo di 39 Euro, sia un controller di navigazione con la croce direzionale dal costo di 29 Euro (che al momento non siamo riusciti a trovare in vendita). E' possibile rimpiazzare quest'ultimo con un pad tradizionale, ma il risultato non è altrettanto pratico. Da un lato la versatilità delle combinazioni permette di creare titoli più coinvolgenti, ma dall'altro frammenta l'offerta a causa della mancata standardizzazione del sistema di controllo. Fortunatamente con un solo controller Move ci si gode pressochè tutta l'intera line up di lancio, composta per lo più dagli immancabili party game e titoli sportivi.
Il supporto di PlayStation Move è però destinato a espandersi ben oltre il casual, con titoli come Killzone 3 e SOCOM 4 (oltre che alle versioni Move di Heavy Rain e Resident Evil 5) che strizzano l'occhio alla base di utenti "hardcore". Sul lato sportivo è interessante notare una maggiore spinta verso il realismo con l'esclusiva PlayStation 3 di Virtua Tennis 4 (Sega) e Tiger Woods PGA Tour 11 (Electronic Arts), che possono beneficiare dell'imbattuta precisione di Move. Non mancheranno infine giochi per tutti come Little Big Planet 2 (Sony), che godrà di 10 livelli specifici, Heroes on The Move (Sony), un nuovo platform con le sei mascotte principali di PlayStation e Sorcery (Sony), dove si controlla un mago sulla falsariga di Harry Potter. Insomma, i piani per PlayStation Move sono promettenti, il supporto delle terze parti sembra essere solido e l'hardware si è rivelato affidabile e soprattutto preciso nel riprodurre i nostri movimenti. Vale la pena seguire Sony fin da ora? Titoli come Sports Champions (Sony) e Racket Sports (UbiSoft) sono poco più di un'imitazione di quanto già visto sulla console Nintendo e la realtà aumentata di Start the Party fatica ad andare oltre un paio di sessioni di gioco. Il prezzo relativamente basso dello Starter Kit e il costo ridotto dei titoli per Move (39 Euro) lo rendono però appetibile per tutti coloro che vogliono provare l'ebbrezza di un controller di movimento che non sarà rivoluzionario, ma che funziona decisamente bene.
Raffaele Cinquegrana
Una sfera opaca di gomma morbida protegge un led multicolore che, in combinazione con la telecamera PlayStation Eye, permette al software di rilevare i movimenti del controller con una precisione impressionante. Utilizzato come puntatore, PlayStation Move riproduce sullo schermo il minimo spostamento senza che il mirino mostri segni di instabilità. L'uso della telecamera permette inoltre di avere un tracciamento fedele non solo dell'orientamento del controller - dettato anche dai sensori a sei assi al suo interno - ma anche del movimento compiuto dal braccio. Non si potrà più "ingannare" un gioco di tennis muovendo solo il polso, in quanto rileva costantemente la posizione della sfera nello spazio. Sports Champions è un ottimo esempio della fedeltà della tecnologia Sony: nel ping pong è possibile impugnare la racchetta come si crede, anche verso il basso e nel Disc Golf il frisbee si orienta esattamente come la nostra impugnatura. PlayStation Move si può utilizzare anche per controllare la XMB, premendo il grilletto mentre ci si muove per navigare fra le varie voci. E' proprio la combinazione di sensori di movimento e della telecamera a garantire una libertà di movimento pressochè totale, che permette di riconoscere i movimenti in profondità anche senza puntare lo schermo. Quel che è più importante, infine, è l'ottima velocità di risposta, che non mostra ritardi percepibili per l'esperienza di gioco.
Tutto ciò ha però un prezzo in quanto anche la nuova creazione di Sony, allo stesso modo di quella Nintendo, mostra dei limiti che potrebbero influire negativamente sull'esperienza d'uso. La telecamera si dimostra essere l'anello debole del sistema, in quanto il corretto funzionamento di Move è strettamente correlato a essa e alla sua posizione. Il puntamento, infatti, avviene in relazione al campo visivo della telecamera con il risultato di non avere punti reali di riferimento per la mira. La sensazione non è quella di mirare direttamente al televisore ma di doversi adattare a un piano immaginario dettato dalla telecamera, anche quando questa è posizionata appena sopra o sotto la TV. Sebbene il software effettui una compensazione per ovviare a questo inconveniente, distendendo il braccio appare evidente che il mirino non è mai in asse, una situazione che peggiora in maniera esponenziale avvicinandosi ai margini dello schermo. Dalla prova con i titoli di lancio è emerso in maniera palese che, almeno al momento, PlayStation Move non è in grado di gestire un gameplay basato sul puntamento - come nel caso del prossimo Time Crisis: Razing Storm - senza l'ausilio di un mirino onnipresente.
Vi è poi un limite pratico alla soluzione adottata da Sony per il rilevamento del controller, dato dalla necessità di calibrazione all'inizio di ciascuna sessione di gioco o, nel caso di Sports Champions, anche fra uno sport e l'altro. I risultati ottimali si ottengono rimanendo il più possibile all'interno dello spazio utilizzato per il setup, ma potete ben immaginare quanto sia difficile (e stancante) stare sul posto soprattutto con dei titoli in cui il movimento è parte integrante. Infine, la palla luminosa di Move - il cui colore cambia per avere il massimo contrasto con l'ambiente - risulta troppo forte quando si gioca con luci soffuse o addirittura al buio, creando fastidi alla vista soprattutto in quei titoli che richiedono di tenere il controller dinanzi a sè. In tutto questo, l'accoppiata Wii-mote e barra dei sensori ha la meglio in quanto a praticità, anche se il risultato finale è inferiore rispetto alle possibilità offerte da PlayStation Move. Dobbiamo però evidenziare l'assenza totale di problemi dovuti alla luminosità della stanza, riflessi e sorgenti di luce poco uniformi. Durante la prova non abbiamo avuto alcun problema nel giocare con una superficie specchiata esattamente alle nostre spalle, nè con luci alogene nè a risparmio energetico, nonostante l'evidente sovraesposizione della telecamera. Non abbiamo rilevato problemi relativi alla distanza fra il giocatore e il sensore. Sebbene sony consigli di posizionarsi a circa 2,5 metri da PlayStation Eye, il risultato è stato ottimale anche riducendo o aumentando la distanza.
Allo stesso modo di Nintendo, anche PlayStation Move è un accessorio modulare. Lo Starter Kit in vendita al prezzo consigliato di 59 Euro comprende un controller di movimento, la telecamera e un disco demo per provare i titoli principali in lancio. E' possibile poi abbinare sia un altro controller Move - per giochi come il tiro con l'arco, dove si arriva a simulare l'esatto movimento per incoccare la freccia - venduto al prezzo di 39 Euro, sia un controller di navigazione con la croce direzionale dal costo di 29 Euro (che al momento non siamo riusciti a trovare in vendita). E' possibile rimpiazzare quest'ultimo con un pad tradizionale, ma il risultato non è altrettanto pratico. Da un lato la versatilità delle combinazioni permette di creare titoli più coinvolgenti, ma dall'altro frammenta l'offerta a causa della mancata standardizzazione del sistema di controllo. Fortunatamente con un solo controller Move ci si gode pressochè tutta l'intera line up di lancio, composta per lo più dagli immancabili party game e titoli sportivi.
Il supporto di PlayStation Move è però destinato a espandersi ben oltre il casual, con titoli come Killzone 3 e SOCOM 4 (oltre che alle versioni Move di Heavy Rain e Resident Evil 5) che strizzano l'occhio alla base di utenti "hardcore". Sul lato sportivo è interessante notare una maggiore spinta verso il realismo con l'esclusiva PlayStation 3 di Virtua Tennis 4 (Sega) e Tiger Woods PGA Tour 11 (Electronic Arts), che possono beneficiare dell'imbattuta precisione di Move. Non mancheranno infine giochi per tutti come Little Big Planet 2 (Sony), che godrà di 10 livelli specifici, Heroes on The Move (Sony), un nuovo platform con le sei mascotte principali di PlayStation e Sorcery (Sony), dove si controlla un mago sulla falsariga di Harry Potter. Insomma, i piani per PlayStation Move sono promettenti, il supporto delle terze parti sembra essere solido e l'hardware si è rivelato affidabile e soprattutto preciso nel riprodurre i nostri movimenti. Vale la pena seguire Sony fin da ora? Titoli come Sports Champions (Sony) e Racket Sports (UbiSoft) sono poco più di un'imitazione di quanto già visto sulla console Nintendo e la realtà aumentata di Start the Party fatica ad andare oltre un paio di sessioni di gioco. Il prezzo relativamente basso dello Starter Kit e il costo ridotto dei titoli per Move (39 Euro) lo rendono però appetibile per tutti coloro che vogliono provare l'ebbrezza di un controller di movimento che non sarà rivoluzionario, ma che funziona decisamente bene.
Raffaele Cinquegrana