L'ultimo capitolo della trilogia greca di David Jaffe porta Kratos a confrontarsi con Zeus in persona per il duello finale. Riusciranno la realizzazione tecnica agli steroidi e l'ultraviolenza a soddisfare le aspettative anche questa volta?
God of War III
Sviluppatore: Sony Computer Entertainment Santa Monica
Editore: Sony Computer Entertainment Europe
Distributore: Sony Computer Entertainment Italia
Genere: Azione
Piattaforma: PlayStation 3
Titoli correlati: Dante's Inferno (PlayStation 3, Xbox 360); Bayonetta (PlayStation 3, Xbox 360); Moonstone (Amiga)
Violenza olimpionica
Nella mente di Kratos esiste un solo pensiero, la vendetta. Contro gli dei che l'hanno ingannato cinque anni or sono e che continuano a spedirlo nell'Ade per vederlo riemergere più forte e convinto di prima. Una vendetta sinonimo di violenza estrema, realizzata non solo tramite copiosi versamenti di sangue, ma fatta di azioni al limite del grottesco che lo vedono estirpare occhi, membra e teste con assiduità. Ritratta con una cura eccezionale, la dedizione alla carneficina del protagonista è eccitante nonostante le scene controverse, mentre si semina morte e distruzione durante la risalita del monte Olimpo interrotta nel secondo episodio. L'esasperazione della violenza è il tema dominante di God of War III, che non si piega ai nuovi canoni videoludici di scelte morali nè cerca l'evoluzione introspettiva del personaggio principale. Tutto finisce per appiattirsi attorno all'istinto primordiale di uccidere tutto quanto abbia vita, naturalmente nel modo più crudo possibile, seguendo il filo conduttore di una vicenda al più accessoria al massacro.
L'evoluzione ravvisabile in God of War III sta tutta nella soddisfazione dei sensi. In primis, la vista gode al sapiente uso della nuova piattaforma Sony, che nelle mani dello studio di Santa Monica sfoggia un set di gioco strabiliante in cui tutto è più imponente, più dettagliato, più emozionante. Titani e divinità sono un'orgia immensa di poligoni che si muovono senza difetti sugli scenari epici, mentre sapienti cambi di inquadrature, zoom e rotazioni rinvigoriscono la regia dei combattimenti. Difficile trovare su qualunque piattaforma un titolo che rasenti tale perfezione (con l'unico compromesso dei 30 fotogrammi al secondo) senza che necessiti di aggiustamenti manuali della telecamera ed esente da pressochè qualunque rallentamento e caricamento intermedio.
L'azione stessa è stata rinvigorita, pur rimanendo nelle basi fedele alla formula degli anni scorsi. L'effetto delle armi è appagante come sempre e restituisce una reale sensazione di potenza e sforzo nell'esecuzione, rimanendo semplice e accessibile grazie all'uso di due soli tasti. Le armi e relativi upgrade non offrono granchè di nuovo, ma la possibilità di intercambiarle agendo sulla croce direzionale rende le transizioni più fluide e gli effetti che queste hanno sui movimenti del protagonista aggiungono un pizzico di cervello al button mashing. I quick time events costituiscono tutt'ora gran parte delle esecuzioni scenografiche, semplificate grazie alla visualizzazione dei tasti sui bordi corrispondenti dello schermo. Tornano arco e frecce, le ali di Icaro per superare i dirupi e si aggiungono nuovi gadget, fra cui la testa di Elio - strappatagli suo malgrado - che funge da torcia multiuso. Intervallato da qualche puzzle ben fatto qua e là, il gameplay brilla per fluidità e ritmo per un'esperienza squarta-e-ammazza da giocare tutta d'un fiato.
L'epilogo non è scontato come si potrebbe credere e, stando alle dichiarazioni attuali, il viaggio di Kratos sembra essere giunto definitivamente al termine. Un viaggio viscerale, epico, capace di convogliare il meglio del suo genere in un unico flusso di eventi, ma allo stesso tempo svuotato di qualunque sentimento diverso dalla sete di sangue incondizionata che delinea il proseguimento di un percorso piuttosto che l'evoluzione.
Raffaele Cinquegrana
Aspetti Positivi: immediato e appagante; azione senza respiro; realizzazione eccellente
Replay Value: sufficiente. Arene bonus e poco altro da sbloccare
Aspetti Negativi: personaggio monodimensionale; evoluzione minima rispetto al passato
In Sintesi: Kratos soddisfa la sua sete di vendetta in un epilogo che eleva all'ennesima potenza il concept originario
God of War III
Sviluppatore: Sony Computer Entertainment Santa Monica
Editore: Sony Computer Entertainment Europe
Distributore: Sony Computer Entertainment Italia
Genere: Azione
Piattaforma: PlayStation 3
Titoli correlati: Dante's Inferno (PlayStation 3, Xbox 360); Bayonetta (PlayStation 3, Xbox 360); Moonstone (Amiga)
Violenza olimpionica
Nella mente di Kratos esiste un solo pensiero, la vendetta. Contro gli dei che l'hanno ingannato cinque anni or sono e che continuano a spedirlo nell'Ade per vederlo riemergere più forte e convinto di prima. Una vendetta sinonimo di violenza estrema, realizzata non solo tramite copiosi versamenti di sangue, ma fatta di azioni al limite del grottesco che lo vedono estirpare occhi, membra e teste con assiduità. Ritratta con una cura eccezionale, la dedizione alla carneficina del protagonista è eccitante nonostante le scene controverse, mentre si semina morte e distruzione durante la risalita del monte Olimpo interrotta nel secondo episodio. L'esasperazione della violenza è il tema dominante di God of War III, che non si piega ai nuovi canoni videoludici di scelte morali nè cerca l'evoluzione introspettiva del personaggio principale. Tutto finisce per appiattirsi attorno all'istinto primordiale di uccidere tutto quanto abbia vita, naturalmente nel modo più crudo possibile, seguendo il filo conduttore di una vicenda al più accessoria al massacro.
L'evoluzione ravvisabile in God of War III sta tutta nella soddisfazione dei sensi. In primis, la vista gode al sapiente uso della nuova piattaforma Sony, che nelle mani dello studio di Santa Monica sfoggia un set di gioco strabiliante in cui tutto è più imponente, più dettagliato, più emozionante. Titani e divinità sono un'orgia immensa di poligoni che si muovono senza difetti sugli scenari epici, mentre sapienti cambi di inquadrature, zoom e rotazioni rinvigoriscono la regia dei combattimenti. Difficile trovare su qualunque piattaforma un titolo che rasenti tale perfezione (con l'unico compromesso dei 30 fotogrammi al secondo) senza che necessiti di aggiustamenti manuali della telecamera ed esente da pressochè qualunque rallentamento e caricamento intermedio.
L'azione stessa è stata rinvigorita, pur rimanendo nelle basi fedele alla formula degli anni scorsi. L'effetto delle armi è appagante come sempre e restituisce una reale sensazione di potenza e sforzo nell'esecuzione, rimanendo semplice e accessibile grazie all'uso di due soli tasti. Le armi e relativi upgrade non offrono granchè di nuovo, ma la possibilità di intercambiarle agendo sulla croce direzionale rende le transizioni più fluide e gli effetti che queste hanno sui movimenti del protagonista aggiungono un pizzico di cervello al button mashing. I quick time events costituiscono tutt'ora gran parte delle esecuzioni scenografiche, semplificate grazie alla visualizzazione dei tasti sui bordi corrispondenti dello schermo. Tornano arco e frecce, le ali di Icaro per superare i dirupi e si aggiungono nuovi gadget, fra cui la testa di Elio - strappatagli suo malgrado - che funge da torcia multiuso. Intervallato da qualche puzzle ben fatto qua e là, il gameplay brilla per fluidità e ritmo per un'esperienza squarta-e-ammazza da giocare tutta d'un fiato.
L'epilogo non è scontato come si potrebbe credere e, stando alle dichiarazioni attuali, il viaggio di Kratos sembra essere giunto definitivamente al termine. Un viaggio viscerale, epico, capace di convogliare il meglio del suo genere in un unico flusso di eventi, ma allo stesso tempo svuotato di qualunque sentimento diverso dalla sete di sangue incondizionata che delinea il proseguimento di un percorso piuttosto che l'evoluzione.
Raffaele Cinquegrana
Aspetti Positivi: immediato e appagante; azione senza respiro; realizzazione eccellente
Replay Value: sufficiente. Arene bonus e poco altro da sbloccare
Aspetti Negativi: personaggio monodimensionale; evoluzione minima rispetto al passato
In Sintesi: Kratos soddisfa la sua sete di vendetta in un epilogo che eleva all'ennesima potenza il concept originario
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