Recensione/ Mercury Meltdown Revolution

Il piccolo capolavoro per PlayStation Portable torna su Wii, in una trasposizione che si adatta con naturalezza al Wii-mote, divenendo uno dei migliori puzzle game per la nuova console di casa Nintendo.

Mercury Meltdown Revolution
Sviluppatore: Ignition Banbury
Editore: Ignition Entertainment
Distributore: Atari
Genere: Puzzle
Piattaforma: Wii
Titoli correlati: Mercury Meltdown (PlayStation Portable); Marble Madness (Arcade)

Prima di diventare un T1000…

Controllare una pallina in un labirinto non è certo cosa nuova. Mercury Meltdown Revolution affonda le proprie radici nel passato e dona nuova linfa vitale a uno dei concept sempreverdi del videogame. Nato su PlayStation Portable e trasferitosi su PlayStation 2, Mercury Meltdown Revolution trova la sua collocazione naturale sulla piattaforma Nintendo grazie al Wii-mote. I suoi sensori di movimento, infatti, controllano l’inclinazione del piano su cui scivola un agglomerato di mercurio, offrendo un feeling migliore rispetto all’uso della leva analogica del pad. Ne risulta un gameplay intuitivo e accattivante che, unito alla semplicità degli obiettivi di base, non manca di appassionare uno spettro molto ampio di videogiocatori.

Lo scopo primario di Mercury Meltdown Revolution consiste nel far raggiungere al proprio mercurio un particolare punto del labirinto proposto, ma non sempre il compito sarà così immediato. Ciascun livello si arzigogola nello spazio con salite, discese, curve e ostacoli che rendono difficile la vita del giocatore facendogli perdere per strada preziose gocce di mercurio. A queste amenità si aggiunge la necessità di arrivare a destinazione con un particolare colore, il che è possibile passando sotto determinati spruzzatori. A differenza della biglia di Marble Madness, il mercurio è un liquido caratterizzato da un’elevata coesione, ma comunque divisibile in più parti. Se da un lato questo è uno svantaggio, dall’altro rappresenta l’unica soluzione per superare determinati livelli in cui bisogna ottenere una combinazione dei colori primari. Per tingere il mercurio di verde, per esempio, è necessario dividerlo in due parti, colorarne una di rosso e l’altra di blu per poi riunirle in un unico globo di mercurio. Ma non è finita qui: alcune sezioni permettono di solidificare il proprio mercurio, altre di renderlo più fluido o più viscoso, ampliando le situazioni da fronteggiare.



Prontezza di riflessi e precisione nei movimenti sono due qualità indispensabili per portare a termine le 150 missioni presenti in Mercury Meltdown Revolution. I livelli sono caratterizzati da una buona inventiva e risultano ben differenziati fra loro. La curva di apprendimento è piuttosto breve, grazie all’ottimo bilanciamento della difficoltà che non presenta picchi improvvisi. In ogni caso, è necessaria anche una buona dose di autocontrollo, in quanto il titolo di Ignition Entertainment potrebbe toccare i nervi dei giocatori meno pazienti. Nelle situazioni più complesse vengono in aiuto funzioni quali zoom, rotazione della telecamera oppure la comoda vista libera, che permette di spostarsi a piacimento in lungo e in largo per tutto lo stage. La buona visuale predefinita richiede un minimo ritocco della telecamera qua e là, in modo da potersi concentrare al massimo sui propri movimenti.

Per spezzare la tensione, sono stati aggiunti alcuni minigiochi di contorno a cui, però, manca la fondamentale opzione multigiocatore. Dal punto di vista tecnico, Mercury Meltdown Revolution è stato sottoposto a un restyling e si presenta con una divertente veste in cel shading, senza per questo perdere il suo fascino iniziale. La musica talvolta martella un po’ troppo i timpani, ma non risulta particolarmente fastidiosa ai fini di ottenere un buon risultato. Già premiato su PlayStation Portable, il gameplay di Mercury Meltdown Revolution risulta ancor più accattivante su Wii proprio grazie alla naturalezza con cui è stato integrato il sistema di controllo, che porta il titolo di Ignition Entertainment su livelli di vera eccellenza.

Raffaele Cinquegrana

Aspetti Positivi: sistema di controllo ottimo; gameplay semplice e profondo; 150 livelli; obiettivi secondari per bonus aggiuntivi
Replay Value: buono. 150 livelli e obiettivi secondary terranno occupati a lungo
Aspetti Negativi: multiplayer assente; minigiochi poco attraenti
In Sintesi: Mercury Meltdown Revolution trova nel sistema di controllo Nintendo il suo miglior alleato. Divertente, profondo e accattivante, rappresenta un passaggio obbligatorio per tutti gli amanti dei puzzle game