Next Generation ha dato nuovamente fiato alle trombe alla vociferata intenzione di Sony di fermare in via definitiva il mercato del noleggio e dell'usato su PlayStation 3. Citando fonti inglesi, a loro volta in contatto con i soliti negozianti di settore, l'articolo rimette in gioco il discusso brevetto 6.816.972, registrato presso l'ufficio statunitense da Ken Kutaragi, dietro cui si nasconde una tecnologia che vincola in maniera irreversibile il software all'hardware. Tale voce di corridoio è apparsa per la prima volta all'inizio di novembre 2005 (pubblicata anche su HighScore), per cadere nell'oblio poco dopo.
Questa volta, la notizia sembra godere di più attenzione e, sebbene non sia stata confermata da Sony, è stata commentata da addetti ai lavori e da publisher di terze parti. Se da un lato l'abolizione del mercato dell'usato favorirebbe i publisher, che vedono diminuire sempre più gli incassi, dall'altro penalizzerebbe le catene di rivenditori basate su questo modello (vedasi GameStop, BlockBuster e la sua catena Game Rush et simili) e, soprattutto, i consumatori. Questi, infatti, si troverebbero ad acquistare la licenza sull'uso del prodotto invece che sul prodotto stesso. Per permettere il funzionamento del sistema, il gioco dovrebbe essere siglato con un particolare codice, il che, molto probabilmente, implicherebbe la capacità di scrittura del BD-Rom di PlayStation 3.
L'applicazione di tale brevetto non è semplice, in quanto infrangerebbe le leggi sull'uso del bene acquistato e, di certo, troverebbe temibili avversari nelle associazioni di consumatori. Secondo un esperto di legge di commercio, Sony dovrebbe richiedere l'espressa accettazione di tale licenza, pratica che sembra poco applicabile nel campo dei videogame per console, ma diffusa nell'ambito dei programmi PC, governato, però, da un modello di business radicalmente differente. Fortunatamente, il mercato ha reagito alla notizia con un certo scetticismo, sebbene un portavoce di un publisher abbia affermato "[...] non credo che [l'applicazione del sistema] accadrà, ma spero di sbagliarmi".
Impedire di vendere, acquistare o noleggiare un gioco rappresenta una limitazione di libertà inaccettabile dal mio punto di vista, che condurrebbe a una situazione di monopolio ancor più forte da parte delle case produttrici, che si sentiranno sempre più legittimate ad aumentare i prezzi del software. Sony ha già toppato una volta con il DRM (ricordo il danno d'immagine dovuto al malware nel sistema anticopia dei CD audio), mi auguro che non sbagli anche la seconda volta.
Riferimenti:
[Next-Gen: Doubts Over Pre-owned PS3 Bombshell]
Questa volta, la notizia sembra godere di più attenzione e, sebbene non sia stata confermata da Sony, è stata commentata da addetti ai lavori e da publisher di terze parti. Se da un lato l'abolizione del mercato dell'usato favorirebbe i publisher, che vedono diminuire sempre più gli incassi, dall'altro penalizzerebbe le catene di rivenditori basate su questo modello (vedasi GameStop, BlockBuster e la sua catena Game Rush et simili) e, soprattutto, i consumatori. Questi, infatti, si troverebbero ad acquistare la licenza sull'uso del prodotto invece che sul prodotto stesso. Per permettere il funzionamento del sistema, il gioco dovrebbe essere siglato con un particolare codice, il che, molto probabilmente, implicherebbe la capacità di scrittura del BD-Rom di PlayStation 3.
L'applicazione di tale brevetto non è semplice, in quanto infrangerebbe le leggi sull'uso del bene acquistato e, di certo, troverebbe temibili avversari nelle associazioni di consumatori. Secondo un esperto di legge di commercio, Sony dovrebbe richiedere l'espressa accettazione di tale licenza, pratica che sembra poco applicabile nel campo dei videogame per console, ma diffusa nell'ambito dei programmi PC, governato, però, da un modello di business radicalmente differente. Fortunatamente, il mercato ha reagito alla notizia con un certo scetticismo, sebbene un portavoce di un publisher abbia affermato "[...] non credo che [l'applicazione del sistema] accadrà, ma spero di sbagliarmi".
Impedire di vendere, acquistare o noleggiare un gioco rappresenta una limitazione di libertà inaccettabile dal mio punto di vista, che condurrebbe a una situazione di monopolio ancor più forte da parte delle case produttrici, che si sentiranno sempre più legittimate ad aumentare i prezzi del software. Sony ha già toppato una volta con il DRM (ricordo il danno d'immagine dovuto al malware nel sistema anticopia dei CD audio), mi auguro che non sbagli anche la seconda volta.
Riferimenti:
[Next-Gen: Doubts Over Pre-owned PS3 Bombshell]