
Narra la leggenda che PlayStation sia nata in seguito al fallimento di un progetto di collaborazione fra Sony e Nintendo, in cui la prima avrebbe dovuto fornire un add-on a CD per il Super Nintendo. Sony ha deciso, così, di mettersi in proprio, lasciando Nintendo in difficoltà. Sega, a quel tempo impegnata nello sviluppo del Saturn, puntava ancora le proprie ambizioni sul 2D: è stato proprio l'annuncio di PlayStation a far cambiare direzione ai progettisti di Sega, che hanno aggiunto il secondo processore Hitachi SH-2 alla console per essere più competitiva nel campo 3D. Da qui, le difficoltà di programmazione dovute all'architettura alquanto insolita, riproposta ai giorni nostri con le nuove console multi-core.
Ridge Racer, TohShinDen, Tekken e gli altri giochi pubblicati nei primi mesi di PlayStation avevano dimostrato le grandi potenzialità grafiche della console, portate poi all'apice con la serie Gran Turismo e dallo stesso Tekken 3. Al di là dei gusti e delle religioni (sono un sostenitore di Saturn, io), è innegabile il cambiamento portato da PlayStation. Ciò che prima veniva additato come un passatempo malsano e controproducente si è diffuso a macchia d'olio nelle famiglie - anche quelle italiane - coinvolgendo persone di tutte le età. La figura dell'hardcore gamer è stata messa da parte dal casual gamer, una forma di videogiocatore domenicale dai gusti opinabili e dalle conoscenze videoludiche nulle. PlayStation ha portato alla massificazione del videogame, con tutte le conseguenze del caso: dai grandi profitti dei publisher al progressivo scadere dei videogame.
PlayStation è stata anche la prima console a rompere il filone delle mascotte. In un mercato in cui dominavano Mario e Sonic, la console Sony combatteva senza un personaggio di bandiera, nonostante per qualche tempo Crash Bandicoot abbia tentato di imporsi come tale. La mascotte di PlayStation, piuttosto, è divenuto il quartetto di simboli rappresentati sul pad - triangolo, cerchio, quadrato e croce - un vero miracolo di marketing entrato nell'immaginario di tutti i giorni. PlayStation è stata sorretta da impeccabili operazioni di marketing, che hanno di fatto trasformato il modo di pubblicizzare un prodotto.
PlayStation ha retto a tutto: Sega e Nintendo non hanno potuto fare nulla per fermarne l'avanzata, complici anche una serie di intese di Sony con i publisher di maggior successo. Basti ricordare Square Software e Konami che, da storici partner Nintendo, sono passati dalla parte di Sony con franchise del calibro di Final Fantasy, Metal Gear Solid e Pro Evolution Soccer. Sony ha dimostrato, in tutto il decennio scorso, come il contenuto sia ben più importante della console stessa e come un nuovo arrivato possa dettare le regole del gioco. Purtroppo non si può dire che PlayStation 2 abbia portato la stessa ventata d'aria fresca della prima console, pur consolidando la leadership di mercato di Sony nonostante la competizione di Nintendo e di Microsoft.
Chissà cosa sarebbe accaduto se il progetto PlayStation fosse davvero divenuto l'add-on con CD per la console Nintendo in fase di sviluppo nel 1988. Purtroppo, non lo sapremo mai.