Sony ha dichiarato la cessazione della produzione dell'originaria PlayStation, mettendo fine a un prodotto che ci ha accompagnati per oltre un decennio e che ha cambiato di fatto il modo di concepire il videogioco dalle masse. Commercializzata per la prima volta nel dicembre del 1994, PlayStation ha segnato l'ingresso di Sony nel mercato videoludico che, fra lo scetticismo dei concorrenti e del pubblico, è schizzata dopo pochi mesi al vertice delle classifiche di vendita. Bisogna dare il merito alla prima console di Sony di aver innovato il panorama videoludico introducendo in maniera massiccia il 3D nelle case dei videogiocatori.
Narra la leggenda che PlayStation sia nata in seguito al fallimento di un progetto di collaborazione fra Sony e Nintendo, in cui la prima avrebbe dovuto fornire un add-on a CD per il Super Nintendo. Sony ha deciso, così, di mettersi in proprio, lasciando Nintendo in difficoltà. Sega, a quel tempo impegnata nello sviluppo del Saturn, puntava ancora le proprie ambizioni sul 2D: è stato proprio l'annuncio di PlayStation a far cambiare direzione ai progettisti di Sega, che hanno aggiunto il secondo processore Hitachi SH-2 alla console per essere più competitiva nel campo 3D. Da qui, le difficoltà di programmazione dovute all'architettura alquanto insolita, riproposta ai giorni nostri con le nuove console multi-core.
Ridge Racer, TohShinDen, Tekken e gli altri giochi pubblicati nei primi mesi di PlayStation avevano dimostrato le grandi potenzialità grafiche della console, portate poi all'apice con la serie Gran Turismo e dallo stesso Tekken 3. Al di là dei gusti e delle religioni (sono un sostenitore di Saturn, io), è innegabile il cambiamento portato da PlayStation. Ciò che prima veniva additato come un passatempo malsano e controproducente si è diffuso a macchia d'olio nelle famiglie - anche quelle italiane - coinvolgendo persone di tutte le età. La figura dell'hardcore gamer è stata messa da parte dal casual gamer, una forma di videogiocatore domenicale dai gusti opinabili e dalle conoscenze videoludiche nulle. PlayStation ha portato alla massificazione del videogame, con tutte le conseguenze del caso: dai grandi profitti dei publisher al progressivo scadere dei videogame.
PlayStation è stata anche la prima console a rompere il filone delle mascotte. In un mercato in cui dominavano Mario e Sonic, la console Sony combatteva senza un personaggio di bandiera, nonostante per qualche tempo Crash Bandicoot abbia tentato di imporsi come tale. La mascotte di PlayStation, piuttosto, è divenuto il quartetto di simboli rappresentati sul pad - triangolo, cerchio, quadrato e croce - un vero miracolo di marketing entrato nell'immaginario di tutti i giorni. PlayStation è stata sorretta da impeccabili operazioni di marketing, che hanno di fatto trasformato il modo di pubblicizzare un prodotto.
PlayStation ha retto a tutto: Sega e Nintendo non hanno potuto fare nulla per fermarne l'avanzata, complici anche una serie di intese di Sony con i publisher di maggior successo. Basti ricordare Square Software e Konami che, da storici partner Nintendo, sono passati dalla parte di Sony con franchise del calibro di Final Fantasy, Metal Gear Solid e Pro Evolution Soccer. Sony ha dimostrato, in tutto il decennio scorso, come il contenuto sia ben più importante della console stessa e come un nuovo arrivato possa dettare le regole del gioco. Purtroppo non si può dire che PlayStation 2 abbia portato la stessa ventata d'aria fresca della prima console, pur consolidando la leadership di mercato di Sony nonostante la competizione di Nintendo e di Microsoft.
Chissà cosa sarebbe accaduto se il progetto PlayStation fosse davvero divenuto l'add-on con CD per la console Nintendo in fase di sviluppo nel 1988. Purtroppo, non lo sapremo mai.
Narra la leggenda che PlayStation sia nata in seguito al fallimento di un progetto di collaborazione fra Sony e Nintendo, in cui la prima avrebbe dovuto fornire un add-on a CD per il Super Nintendo. Sony ha deciso, così, di mettersi in proprio, lasciando Nintendo in difficoltà. Sega, a quel tempo impegnata nello sviluppo del Saturn, puntava ancora le proprie ambizioni sul 2D: è stato proprio l'annuncio di PlayStation a far cambiare direzione ai progettisti di Sega, che hanno aggiunto il secondo processore Hitachi SH-2 alla console per essere più competitiva nel campo 3D. Da qui, le difficoltà di programmazione dovute all'architettura alquanto insolita, riproposta ai giorni nostri con le nuove console multi-core.
Ridge Racer, TohShinDen, Tekken e gli altri giochi pubblicati nei primi mesi di PlayStation avevano dimostrato le grandi potenzialità grafiche della console, portate poi all'apice con la serie Gran Turismo e dallo stesso Tekken 3. Al di là dei gusti e delle religioni (sono un sostenitore di Saturn, io), è innegabile il cambiamento portato da PlayStation. Ciò che prima veniva additato come un passatempo malsano e controproducente si è diffuso a macchia d'olio nelle famiglie - anche quelle italiane - coinvolgendo persone di tutte le età. La figura dell'hardcore gamer è stata messa da parte dal casual gamer, una forma di videogiocatore domenicale dai gusti opinabili e dalle conoscenze videoludiche nulle. PlayStation ha portato alla massificazione del videogame, con tutte le conseguenze del caso: dai grandi profitti dei publisher al progressivo scadere dei videogame.
PlayStation è stata anche la prima console a rompere il filone delle mascotte. In un mercato in cui dominavano Mario e Sonic, la console Sony combatteva senza un personaggio di bandiera, nonostante per qualche tempo Crash Bandicoot abbia tentato di imporsi come tale. La mascotte di PlayStation, piuttosto, è divenuto il quartetto di simboli rappresentati sul pad - triangolo, cerchio, quadrato e croce - un vero miracolo di marketing entrato nell'immaginario di tutti i giorni. PlayStation è stata sorretta da impeccabili operazioni di marketing, che hanno di fatto trasformato il modo di pubblicizzare un prodotto.
PlayStation ha retto a tutto: Sega e Nintendo non hanno potuto fare nulla per fermarne l'avanzata, complici anche una serie di intese di Sony con i publisher di maggior successo. Basti ricordare Square Software e Konami che, da storici partner Nintendo, sono passati dalla parte di Sony con franchise del calibro di Final Fantasy, Metal Gear Solid e Pro Evolution Soccer. Sony ha dimostrato, in tutto il decennio scorso, come il contenuto sia ben più importante della console stessa e come un nuovo arrivato possa dettare le regole del gioco. Purtroppo non si può dire che PlayStation 2 abbia portato la stessa ventata d'aria fresca della prima console, pur consolidando la leadership di mercato di Sony nonostante la competizione di Nintendo e di Microsoft.
Chissà cosa sarebbe accaduto se il progetto PlayStation fosse davvero divenuto l'add-on con CD per la console Nintendo in fase di sviluppo nel 1988. Purtroppo, non lo sapremo mai.