La preservazione dei videogiochi e le news sull'acquisizione di Activision

Il digitale è molto comodo. Non occupa spazio nella libreria di casa, non devi alzarti dal divano per inserire il disco e non devi attendere l'installazione. E poi, tutto il mondo è ormai digitale: perché non dovrebbero esserlo i videogiochi. Eppure, il digitale, può essere anche molto pericoloso. Non perché attenti in qualche modo alla nostra salute o alla nostra sicurezza. Ma perché può finire tutto, da un momento all'altro, e al tempo stesso potremmo perdere tutto. "Ma non succederà mai! Gente come te è sempre ancorata al passato!".

Chiedetelo a Stadia, il servizio in streaming di Google nato il 19 novembre 2019 e chiuso definitivamente il 23 gennaio 2023. Ma soprattutto chiedetelo ai giochi che erano esclusivi per quella piattaforma e che ora non sono più accessibili. Sono meno di cinque, ma sono comunque prodotti di cui non c'è possibilità di recupero, belli o brutti che fossero. Faceva parte di questa lista anche Gylt, il gioco di Tequila Works (gli autori del bellissimo Rime) lanciato proprio con il servizio nel 2019 e che fortunatamente è uscito dall'oblio grazie a una riedizione per le console attuali e per PC. Ne abbiamo parlato nella puntata di questa settimana e può valere la pena recuperarlo se siete appassionati di giochi d'azione con una grande componente furtiva. 

Tutto questo preambolo per dirvi che la preservazione dei videogiochi è un tema importante. Tanto più che il mezzo videoludico è giovane rispetto alle altre forme d'arte, di cui ci si occupa di preservazione da ben più tempo. Ma i videogiochi, si sa, sono solo degli svaghi e quindi la questione della preservazione non è ancora stata affrontata in maniera strutturata e convinta. 

Abbiamo parlato anche di questo nella puntata di questa settimana, nella corposa sezione delle notizie che ha visto tornare protagonista l'acquisizione di Activision Blizzard King da parte di Microsoft, dopo che quest'ultima ha vinto la causa contro la Federal Trade Commission, ovvero l'organo antitrust americano che voleva bloccare l'operazione multimiliardaria. Perché ne parliamo così diffusamente? Innanzitutto, perché è una delle più grandi operazioni (se non la più grande) avvenute nel mondo videoludico. E poi, come sottolineato dal giornalista Massimiliano di Marco - autore della newsletter e podcast Insert Coin -, perché grazie a questa causa siamo venuti a conoscenza di moltissime informazioni che altrimenti sarebbero riservate. Informazioni che hanno messo a nudo alcune dinamiche aziendali interne, email scambiate con i dipendenti da Microsoft e da Sony, e perfino documenti sul costo dei videogiochi o sulle strategie aziendali. Insomma, pezzi di informazioni che vengono solitamente oscurate quando le aziende si presentano con il sorriso sulle labbra mentre annunciano quanto tengono a noi videogiocatori.

Ma non è finita, perché trovate anche le ultime notizie sul nuovo EA FC24 (ovvero il nuovo FIFA senza la licenza FIFA), la prova di Andrea di una visual novel in realtà virtuale dal titolo Dyschronia e altro ancora.

Ecco tutti i link al podcast di questa settimana:

Ecco il link per guardarci in video:

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