Gran Turismo 7: Kazunori Yamauchi e il sogno a quattro ruote

È probabile che non ci sia un designer di videogiochi tanto innamorato dei motori quanto lo è Kazunori Yamauchi. Il papà di Gran Turismo non ha mai perso l'occasione di raccontarci - attraverso i suoi giochi ma anche le sue interviste - quanto sia grande il suo amore per le auto, le gare e tutto ciò che ruota attorno. E con Gran Turismo 7 lo ha ribadito di nuovo: non urlandolo, ma con delicatezza. Lo si capisce dal filmato iniziale, una raccolta di spezzoni video in cui si narra la storia delle automobili, accompagnati da una musica dolce e malinconica. "Le auto sono nate così, questi sono stati i primi traguardi, queste le prime gare", sembra volerci raccontare Yamauchi. Il racconto continua con il Gran Turismo Café, una nuova modalità carriera in cui bisognerà sbloccare menu differenti in cui sono protagoniste diverse auto. Una volta sbloccate, verremo a conoscenza della loro storia, del perché sono iconiche, a volte attraverso foto e filmati, altre attraverso interviste.

Gran Turismo 7 è un testamento di quanto il suo creatore sia legato al mondo delle quattro ruote. Un legame che traspare anche dal punto di vista prettamente estetico. Il lavoro svolto sulle auto è encomiabile, ciascun bolide riprodotto con una fedeltà straordinaria che mira al fotorealismo più sfrenato. Complice un sistema di illuminazione certosino e la riproduzione delle ambientazioni che, nella visione d'insieme, dà vita ad autentiche cartoline. Il tutto con una fluidità pressoché costante a 60fps su PS5, ma che anche sulle controparti PS4 Pro e PS4 non si comporta affatto male. E il ray tracing? Quello no, nelle gare non c'è, ma aggiunge un ulteriore tocco di autenticità ai replay e alle altre situazioni in cui ci sono le auto, anche se la fluidità viene dimezzata. Senza contare il miracolo fatto con i caricamente, virtualmente inesistenti fra un menu e l'altro e che anticipano l'inizio di ogni gara praticamente con una sfumata a nero dello schermo.

Da guidare, Gran Turismo 7 è un piacere. Certo, bisogna essere in sintonia con lo stile, l'ammiccamento alla simulazione e l'attenzione al fair play nelle gare. Tornano le patenti di guida, torna una modalità in singolo ricchissima così come torna la modalità Sport per le competizione agonistiche ad alto profilo. Insomma, complice il ritardo di qualche mese (originariamente doveva arrivare nel 2021), questo nuovo capitolo della saga ha contenuti per tenerci impegnati per tantissimo tempo.

In tutto questo elogio stona quasi dover sottolineare alcuni problemi storici della saga: mancano i danni estetici, ma soprattutto manca quella sensazione di fisicità che caratterizza gli scontri con gli altri veicoli o con lo scenario. L'intelligenza artificiale non è ancora così evoluta come avremmo sperato e prosegue spesso sui suoi binari senza dare anima alle gare. Competizioni che, per quanto riguarda la modalità in singolo, prevedono sempre la partenza nelle retrovie per guadagnare posizione dopo posizione fino a conquistare la medaglia d'oro. In ultimo, ma forse avremmo dovuto citarlo per primo, c'è anche la quesione della necessità della connessione Internet per giocare. Senza connessione è consentito l'accesso a pochissime modalità - il Music Rally e delle semplici gare arcade - mentre tutto il corpo della carriera rimane blindato fino al ripristino della rete. Oggi come oggi, che siamo tutti collegati e i server sono attivi, il problema è minimale, ma la consapevolezza che in un futuro prossimo il gioco possa diventare inutilizzabile ci spaventa.

In ogni caso, nella puntata di questa settimana trovate una bella discussione sul gioco, con pareri a volte concordanti e altre discordanti fra di noi. Non ci siamo limitati a parlare di Gran Turismo 7: abbiamo raccontato anche la nostra esperienza con Submerged: Hidden Depths, un'avventura di "esplorazione rilassante" in terza persona senza combattimenti, ambientata tra le rovine sommerse di un mondo antico. Una piacevole esperienza per chi cerca un modo di giocare in cui le sfide non sono quelle di sopravvivenza, ma di scoperta.

Non ci resta che lasciarvi alla puntata di questa settimana: buon ascolto e buona visione!






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