Poi arriva Elden Ring. E cambia le regole del gioco senza cambiarle veramente. Fa una cosa molto intelligente: ti mette a disposizione un mondo di gioco che puoi davvero iniziare a goderti anche se non sei il più bravo dei giocatori. Ci sono i boss, certo, e quelli sono come al solito imponenti e impietosi nello strapparti la carne dalle ossa. Ma il resto non è così: la strada non è tracciata di sole sconfitte, perché con l'esplorazione c'è modo di trovare nemici di media difficoltà e, alleluja, dopo essere periti non sarà necessario penare per arrivare sul punto in cui riposano le nostre rune perdute.
Siamo soliti abbandonare i souls-like dopo un paio di ore, con la coda fra le gambe e delusi dalla nostra incapacità di valicare anche il primo ostacolo un po' più arduo del normale. Invece la nostra esperienza con Elden Ring sta andando avanti. Certo sono ancora poche le ore che abbiamo macinato su questo gioco, eppure non è ancora arrivata la voglia di mollarlo. Un po' perché non ci sentiamo sopraffatti dal gioco stesso e un po' perché esplorare le lande di gioco è davvero fonte di meraviglia continua (nonostante i problemi di fluidità che lo affliggono).
Dunque, visto che in Elden Ring si possono evocare degli alleati per sconfiggere i boss, anche noi ne abbiamo evocato uno in puntata per affrontare un gioco più grande di noi: nella puntata di questa settimana troverete Ualone, uno dei più grandi conoscitori del mondo dei souls-like e altrettanto grande conoscitore dell'ultimo gioco di From Software. Con lui abbiamo approfondito dove sta andando la saga e perché Elden Ring rappresenta un punto di svolta.
Ci si vede nell'Interregno!
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