Codemasters Racing rielabora la serie DiRT in salsa arcade, puntando sull’immediatezza e sulla imprevedibilità delle corse. Riuscirà a imporsi anche in questo campo?
DiRT Showdown
Sviluppatore: Codemasters Racing
Editore: Codemasters Racing
Distributore: Namco Bandai Partners Italia
Genere: Corse/Arcade
Piattaforma: Xbox 360 (disponibile per PC e PlayStation 3)
Titoli correlati: Ridge Racer Unbounded (PC, PlayStation 3, Xbox 360); DiRT 3 (PC, PlayStation 3, Xbox 360)
Per la prima volta, la serie DiRT approda sulle sponde arcade del mondo delle corse. Non dovrebbe essere difficile per uno studio abile quanto Codemasters assemblare un capolavoro immediato e divertente, ma a volte sono proprio le cose più semplici a creare intoppi inaspettati. I tasselli per un titolo intrigante ci sono tutti: veloce, semplice da approcciare, una gran quantità di eventi da superare e un buon parco auto.
La modalità carriera è strutturata su 4 campionati da 13 eventi ciascuno. Ci sono le competizioni a punti come Rampage e Knock Out, in cui rispettivamente distruggere le auto avversarie a suon di incidenti, oppure buttarle fuori dal ring a spintoni. Si dovrà sopravvivere a un attacco spietato di più auto nella modalità Head Target oppure ci si potrà sbizzarrire a piacimento con le evoluzioni nelle sezioni dedicate. Nelle competizioni testa a testa si dovanno eseguire in una sequenza determinata di evoluzioni e in quelle Smash Hunter bisognerà distruggere dei blocchi colorati seguendo un ordine ben preciso.
E le gare? Ecco il primo punto debole di DiRT Showdown. Si gareggia troppo poco, e le piste sono davvero sparute. Le ambietazioni sono eccezionali - la neve e il deserto sono stupefacenti - ma vi troverete sempre sugli stessi circuiti. Alle gare classiche si affiancano le Domination - dove bisognerà totalizzare il tempo migliore per ogni segmento del circuito - e le Eliminator - in cui il più lento viene eliminato a intervalli di tempo predefiniti. Altrimenti ci sono le “8 Ball” - ovvero brevi circuiti che si intersecano più volte, dove gli incidenti sono all’ordine del giorno.
Il sistema di guida è tipicamente arcade, ma controllare le auto in DiRT Showdown non è poi così semplice. Quando si è da soli, sembra di essere nel paradiso dei giochi di guida. Si fa uso del freno a mano pressoché in ogni curva per far scivolare le auto in sbandate controllate con grande soddisfazione. La sensazione di velocità è altrettanto ottima, complice ancora una volta l’eccellente resa del motore grafico Ego. Poi ci sono gli avversari... e iniziano i problemi. Non per colpa dell’intelligenza artificiale, a dire il vero un po’ sempliciotta, ma per la fisica delle collisioni.
Dopo un incidente, le auto tendono a incollarsi magicamente l’una all’altra, creando intoppi o trascinandosi a vicenda per metri infiniti. La massa dei veicoli è del tutto campata per aria e a poco importa che si scelga quello più carrozzato: basterà un colpetto al posteriore e il testacoda è assicurato, in barba alla selezione delle auto con diverse caratteristiche di velocità, forza e guidabilità. Considerata la frequenza delle collisioni – che di fatto costituiscono uno dei punti chiave del gioco – DiRT Showdown diventa presto un titolo irritante. Anche gli eventi sfasciacarrozze sono vittime dell’arbitrarietà della fisica: a volte si viene premiati con un punteggio esorbitante a fronte di uno scambio di vernice, mentre un incidente coi fiocchi viene bollato come una lieve collisione.
Oltre alla modalità carriera ci si può sbizzarrire con la Joyride, una sorta di modalità libera dove compiere una serie di missioni e cercare degli stemmi nascosti. Con diverse aree da sbloccare e oltre 50 trick da eseguire per ciascuna, Joyride si è rivelata una modalità longeva e accattivante, anche se spesso pretende manovre millimetriche. Non manca il multiplayer a otto giocatori online o in coppia con schermo condiviso, rocambolesco e frenetico come la modalità in singolo, ma protetto da VIP Pass che, fra le altre cose, sblocca anche la possibilità di condividere spezzoni di replay sul proprio account di YouTube.
In definitiva, DiRT Showdown è riuscito solo a metà. Da un lato ci sono le indubbie qualità tecniche (fatta eccezione per il fastidioso comparto audio) e la varietà di competizioni, dall’altro ci sono le difficoltà date dalla fisica e dal controllo quando ci sono in gioco altre vetture. Consigliato solo agli irriducibili dei giochi di corse, a patto di legarsi il pad ai polsi per evitare di scagliarlo contro il televisore.
Raffaele Cinquegrana
Aspetti Positivi: buona quantità di eventi; modalità Joyride; realizzazione tecnica pregevole
Replay Value: discreto. Modalità online e modalità Joyride
Aspetti Negativi: fisica sbilanciata; poche corse classiche; tracciati limitati; alcuni eventi sono mal riusciti; musiche ed effetti sonori fastidiosi
In Sintesi: un gioco di corse arcade nello spirito e ben fatto, ma che non centra pienamente l'obiettivo
DiRT Showdown
Sviluppatore: Codemasters Racing
Editore: Codemasters Racing
Distributore: Namco Bandai Partners Italia
Genere: Corse/Arcade
Piattaforma: Xbox 360 (disponibile per PC e PlayStation 3)
Titoli correlati: Ridge Racer Unbounded (PC, PlayStation 3, Xbox 360); DiRT 3 (PC, PlayStation 3, Xbox 360)
Quella sporca vettura
Per la prima volta, la serie DiRT approda sulle sponde arcade del mondo delle corse. Non dovrebbe essere difficile per uno studio abile quanto Codemasters assemblare un capolavoro immediato e divertente, ma a volte sono proprio le cose più semplici a creare intoppi inaspettati. I tasselli per un titolo intrigante ci sono tutti: veloce, semplice da approcciare, una gran quantità di eventi da superare e un buon parco auto.
La modalità carriera è strutturata su 4 campionati da 13 eventi ciascuno. Ci sono le competizioni a punti come Rampage e Knock Out, in cui rispettivamente distruggere le auto avversarie a suon di incidenti, oppure buttarle fuori dal ring a spintoni. Si dovrà sopravvivere a un attacco spietato di più auto nella modalità Head Target oppure ci si potrà sbizzarrire a piacimento con le evoluzioni nelle sezioni dedicate. Nelle competizioni testa a testa si dovanno eseguire in una sequenza determinata di evoluzioni e in quelle Smash Hunter bisognerà distruggere dei blocchi colorati seguendo un ordine ben preciso.
E le gare? Ecco il primo punto debole di DiRT Showdown. Si gareggia troppo poco, e le piste sono davvero sparute. Le ambietazioni sono eccezionali - la neve e il deserto sono stupefacenti - ma vi troverete sempre sugli stessi circuiti. Alle gare classiche si affiancano le Domination - dove bisognerà totalizzare il tempo migliore per ogni segmento del circuito - e le Eliminator - in cui il più lento viene eliminato a intervalli di tempo predefiniti. Altrimenti ci sono le “8 Ball” - ovvero brevi circuiti che si intersecano più volte, dove gli incidenti sono all’ordine del giorno.
Il sistema di guida è tipicamente arcade, ma controllare le auto in DiRT Showdown non è poi così semplice. Quando si è da soli, sembra di essere nel paradiso dei giochi di guida. Si fa uso del freno a mano pressoché in ogni curva per far scivolare le auto in sbandate controllate con grande soddisfazione. La sensazione di velocità è altrettanto ottima, complice ancora una volta l’eccellente resa del motore grafico Ego. Poi ci sono gli avversari... e iniziano i problemi. Non per colpa dell’intelligenza artificiale, a dire il vero un po’ sempliciotta, ma per la fisica delle collisioni.
Dopo un incidente, le auto tendono a incollarsi magicamente l’una all’altra, creando intoppi o trascinandosi a vicenda per metri infiniti. La massa dei veicoli è del tutto campata per aria e a poco importa che si scelga quello più carrozzato: basterà un colpetto al posteriore e il testacoda è assicurato, in barba alla selezione delle auto con diverse caratteristiche di velocità, forza e guidabilità. Considerata la frequenza delle collisioni – che di fatto costituiscono uno dei punti chiave del gioco – DiRT Showdown diventa presto un titolo irritante. Anche gli eventi sfasciacarrozze sono vittime dell’arbitrarietà della fisica: a volte si viene premiati con un punteggio esorbitante a fronte di uno scambio di vernice, mentre un incidente coi fiocchi viene bollato come una lieve collisione.
Oltre alla modalità carriera ci si può sbizzarrire con la Joyride, una sorta di modalità libera dove compiere una serie di missioni e cercare degli stemmi nascosti. Con diverse aree da sbloccare e oltre 50 trick da eseguire per ciascuna, Joyride si è rivelata una modalità longeva e accattivante, anche se spesso pretende manovre millimetriche. Non manca il multiplayer a otto giocatori online o in coppia con schermo condiviso, rocambolesco e frenetico come la modalità in singolo, ma protetto da VIP Pass che, fra le altre cose, sblocca anche la possibilità di condividere spezzoni di replay sul proprio account di YouTube.
In definitiva, DiRT Showdown è riuscito solo a metà. Da un lato ci sono le indubbie qualità tecniche (fatta eccezione per il fastidioso comparto audio) e la varietà di competizioni, dall’altro ci sono le difficoltà date dalla fisica e dal controllo quando ci sono in gioco altre vetture. Consigliato solo agli irriducibili dei giochi di corse, a patto di legarsi il pad ai polsi per evitare di scagliarlo contro il televisore.
Raffaele Cinquegrana
Aspetti Positivi: buona quantità di eventi; modalità Joyride; realizzazione tecnica pregevole
Replay Value: discreto. Modalità online e modalità Joyride
Aspetti Negativi: fisica sbilanciata; poche corse classiche; tracciati limitati; alcuni eventi sono mal riusciti; musiche ed effetti sonori fastidiosi
In Sintesi: un gioco di corse arcade nello spirito e ben fatto, ma che non centra pienamente l'obiettivo