Recensione/ Batman: Arkham City

L'Uomo Pipistrello è tornato e vuole bissare il successo del 2009. Nuovi gadget, tanti super cattivi e un'intera città da esplorare liberamente per un titolo che fa scintille sotto tutti i punti di vista

Batman: Arkham City
Sviluppatore: Rocksteady Studios
Editore: Warner Bros. Interactive
Distributore: Warner Bros. Interactive
Genere: Azione
Piattaforma: Xbox 360 (disponibile per PC e PlayStation 3)
Titoli correlati: Batman: Arkham Asylum (PC, PlayStation 3, Xbox 360); Uncharted 3 (PlayStation 3); Prototype (PlayStation 3, Xbox 360)

Voglio essere come lui!

Arkham City: una città prigione costruita nel quartiere della vecchia Gotham per separare la feccia dalla brava gente. All'interno i criminali sono lasciati in balia di loro stessi, controllati soltanto da un organo militare chiamato TYGER. Voluta dall'allora direttore del manicomio criminale , per rimpiazzare le strutture penitenziarie di Arkham e Blackgate, Arkham City è un esperimento controverso a cui Bruce Wayne si oppone fermamente, tanto da concorrere per le elezioni a sindaco di Gotham. Ma proprio durante un comizio, Wayne viene prelevato inspiegabilmente dalle guardie TYGER e internato ad Arkham City. Dopo una fuga rocambolesca e il provvidenziale aiuto del fidato Alfred, Wayne indossa i panni del Cavaliere Oscuro e passa dalle parole ai fatti, proseguendo la sua guerra personale contro la criminalità. Due Facce, il Pinguino, Mr. Freeze e naturalmente Joker: tutti i super criminali di Gotham rispondono all'appello all'interno delle mura di Arkham City e prendono parte a una vicenda avvincente, ben scritta e altrettanto ben narrata.

Con Wayne, anche il giocatore indossa la tuta da super eroe, divenendo egli stesso Batman in un gioco che gli si plasma tutto intorno. La prima scena è estremamente evocativa: Batman governa Arkham City dall'alto e ne scruta il decadimento, prima di lanciarsi nell'avventura in quel mix di furtività, azione coreografata ed esplorazione che già avevano caratterizzato Arkham Asylum. Con in più la libertà di immergersi nei meandri di Arkham City e di conoscerne gli anfratti più nascosti.


L'esplorazione è favorita dalla meccanica di volo, che permette al giocatore di planare sulla città, ma anche di piombare sui malviventi dall'alto per efficaci attacchi a sorpresa. Tramite il rampino ci si può attaccare a pressochè qualunque spigolo (forse con un effetto un po' troppo simile alla tela di Spider Man) per recuperare posizioni di vantaggio e pianificare le prossime mosse, magari dopo aver confuso gli avversari con un fumogeno. Fatta eccezione per i boss di fine capitolo, agire da predatore o gettarsi nella mischia non è mai una scelta forzata. Infatti, al giocatore è lasciata la libertà di impersonare il proprio eroe come meglio crede.


Agendo nell'ombra è possibile nascondersi nelle grate, attaccare alle spalle o ancora effettuare uccisioni dall'alto. La modalità di investigazione - che evidenzia nemici e oggetti interattivi - torna molto utile per analizzare la situazione e decidere la tattica migliore, proprio come in Arkham Asylum. Affrontando i nemici vis-a-vis, invece, si ha la possibilità di destreggiarsi in colpi e contromosse altamente coreografici facendo affidamento solo su due tasti. Un sistema semplice e visivamente appagante allo stesso tempo, arricchito dalla possibilità di utilizzare i gadget in maniera più intuitiva rispetto al passato. Ai nemici armati - da affrontare con particolari strategie vista la vulnerabilità ai proiettili - si aggiungono quelli dotati di armi da taglio, i cui attacchi devono essere elusi con un tempismo preciso. Spendendo i punti esperienza conquistati in combattimento è inoltre possibile potenziare attacchi e sbloccare nuove mosse e abilità.


La struttura open world non è solo un set all'interno del quale spedire il giocatore dal punto A al punto B. L'impressione è che la città viva una vita propria tanto è ben orchestrata e coinvolgente. Batman può mettersi in ascolto delle comunicazioni in atto fra le guardie TYGER e seguire i discorsi dei detenuti nelle vicinanze, che offrono uno spaccato di realtà digitale a cui raramente abbiamo assistito. Il coinvolgimento è massimo e più ci si addentra nei dettagli, più ci si stupisce della qualità con cui è stata creata Arkham City. Le missioni secondarie si articolano su più obiettivi, ci si può sbizzarrire con le prove dell'Enigmista o mettersi alla ricerca delle sfide nascoste, opportunità che da sole incrementano la longevità complessiva di oltre una decina di ore.


Fra le missioni secondarie spicca la storia dedicata a Catwoman (protetta dal codice presente in confezione), dove impersonando la donna gatto il giocatore deve fare i conti con Due Facce, in un susseguirsi di eventi che si intrecciano con la storia principale. Più rapida nei combattimenti e dotata di abilità di movimento differenti, Catwoman è un ulteriore esempio dell'abilità dei programmatori nel caratterizzare i personaggi. Manca ancora il multiplayer, ma Batman: Arkham City compensa con la modalità di gioco New Game+ - per tenere tutti gli upgrade e affrontare un nuovo livello di difficoltà con meno aiuti - le missioni aggiuntive e le sfide dell'Enigmista.


Ineccepibile anche il comparto tecnico: sia sul piano grafico, con la lugubre città di Arkham City riprodotta senza lesinare dettagli ed effetti speciali, sia su quello sonoro, con musiche eccellenti e un doppiaggio in italiano finalmente all'altezza del compito grazie anche alle voci di Marco Balzarotti nel ruolo di Batman e Riccardo Peroni in quello di Joker, già doppiatori della serie animata. In definitiva, Batman: Arkham City è un titolo che migliora il predecessore sotto quasi ogni punto di vista, con picchi qualitativi straordinari. Per dovere di cronaca (altrimenti detta "pignoleria") si potrebbero criticare le missioni frammentate, il sistema di combattimento poco personalizzabile con risultati un po' troppo coreografati o la telecamera non sempre eccezionale. Ma consci del fatto che la perfezione non esiste, Batman: Arkham City si avvicina a tal punto da far decadere qualunque lamentela. Anzi, in una cosa è assolutamente perfetto: nell'offrire al giocatore il potere di essere davvero Batman.

Raffaele Cinquegrana

Aspetti Positivi: cattura in pieno l'essenza di Batman; struttura aperta con tante missioni secondarie; diversi approcci alle situazioni; numerosi gadget; realizzazione tecnica ottima
Replay Value: buono. Vicenda parallela con Catwoman e diversi bonus da scoprire
Aspetti Negativi: missioni frammentarie; sistema di combattimento poco personalizzabile
In Sintesi: Batman: Arkham City concorre al premio di miglior gioco dell'anno grazie alla capacità di unire una struttura di gioco avvincente con un coinvolgimento straordinario.

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