Quest'anno è arrivata tardi, ma alla fine quel che conta è che arrivata. La primavera, con i suoi alberi in fiore, i suoi profumi e il primo sole che anticipa l'estate. Durante le gite fuori porta o le giornate al parco, un buon libro è meglio di una console portatile: vivi l'avventura preferita senza avere riflessi fastidiosi sul display.
Titolo: EVE: The Empyrean Age
Autore: Tony Gonzales
Editore: Multiplayer.it Edizioni
Genere: romanzo
Argomento: fantascienza
Pagine: 550
Tratto dal popolare MMO EVE Online, The Empyrean Age ha il non facile compito di racchiudere in un unico volume una saga fantascientifica che conta numerosi punti di vista. La penna di Tony Gonzales però non teme le sfide: riesce a descrivere con crescente pathos il susseguirsi degli eventi dipingendo con abbondanza di particolari un universo che vive sul filo del rasoio. Ne esce così un romanzo sfaccettato, appassionante, che esula dalle sue radici videoludiche per abbracciare il pubblico più ampio degli appassionati della fantascienza. Non a caso, non bisogna essere veterani di EVE Online per immergersi nei sistemi stellari descritti da Gonzales e prendere le parti delle quattro fazioni in gioco.
The Empyrean Age inizia in piccolo, da una nave spaziale - la Retford - che raccatta pezzi di relitti per trarne profitto e dal suo equipaggio composto da fuggitivi, imbattutisi in un uomo la cui memoria si è persa nell'ultima clonazione. Come una spugna che si imbeve gradualmente d'acqua, la vicenda si espande man mano che l'occhio di bue si sposta da una parte all'altra dell'Universo. Su Caldari, un uomo spinto da ideali nazionalisti diviene dittatore delle corporazioni; la Repubblica dei Minmatar vive un periodo di instabilità a causa della disgregazione delle tribù; la fede dell'Impero di Amarr è messa in crisi dal ritorno di uno dei successori; la Federazione dei Gallente vede la propria egemonia economica messa in crisi. Realtà apparentemente dissociate i cui destini si avvicinano sempre più man mano che si procede nella lettura, eclettica nel suo continuo saltare da un punto di vista all'altro.
Sebbene talvolta si desideri approfondire l'una o l'altra vicenda più di quanto venga consentito dal volume unico, il lavoro di Gonzales non lesina dettagli e ritrae un quadro più che adeguato per far sentire il lettore a proprio agio mentre divora una pagina dopo l'altra. E' un peccato che l'epilogo non giovi della medesima cura nel dettaglio e nell'approfondimento, sembrando a tratti addirittura frettoloso. Alcuni quesiti non trovano risposte adeguate e parecchie strade finiscono nel vuoto o, peggio, non finiscono proprio. Segno che probabilmente i punti di osservazione erano davvero troppi da gestire. La consapevolezza di non poter proseguire le vicende in un seguito - il secondo libro (edito solo in inglese) è uno spin-off - lascia ancor più a bocca asciutta. Ciononostante, vale sicuramente la pena entrare nel mondo di EVE: The Empyrean Age e farsi coinvolgere in una saga che va al passo con le più blasonate. Da segnalare il buon lavoro di traduzione di Francesca Pongiglione per l'edizione italiana.
Titolo: Homefront: la Voce della Libertà
Autore: John Milius e Raymond Benson
Editore: Multiplayer.it Edizioni
Genere: romanzo
Argomento: guerra
Pagine: 327
"Io ho il terrore della Corea del Nord. Ho sempre quest'incubo: scattano le sirene ed entra qualcuno che mi dice che i nordcoreani ci stanno attaccando". Sono le parole dello stralunato Presidente degli Stati Uniti in American Dreamz, che sembra aver anticipato di un lustro la trama del lavoro di THQ. Perchè in Homefront, l'America viene davvero attaccata dalla Corea del Nord - nel frattempo diventata Grande Repubblica della Corea dopo la conquista del Giappone, della Cina e altre Nazioni dell'Estremo Oriente - e messa a ferro e fuoco da un'invasione brutale e senza via di scampo. Lanciato in concomitanza con il videogame per stabilire un nuovo franchise a tutto tondo, Homefront: la Voce della Libertà racconta con grande attenzione ai particolari quest'invasione, ponendosi come approfondimento dello scenario in cui si svolge il videogame. Anzi, potrebbe tranquillamente vivere come un libro a se stante tanta è stata la cura degli autori - il John Milius di Apocalypse Now e Raymond Benson - nel rendere le vicende così verosimili e plausibili.
Seguendo le vicissitudini del giornalista freelance Ben Walker, si scopre l'ascesa dei coreani in uno scenario geopolitico profondamente diverso dai giorni nostri, dove l'America è il bersaglio ideale vista la società decadente dopo il crollo della sua influenza politica ed economica. Sotto il naso della Comunità Internazionale, il Grande Compagno Kim Jong-Un riesce a mettere sotto scacco gli Stati Uniti con pratiche riminiscenti del Nazismo e con una propaganda atta a rallentare gli interventi di tutto l'Occidente. Da baluardo della tecnologia, la California e gli altri Stati americani regrediscono presto di qualche centinaio d'anni a causa della mancanza di elettricità, finendo nella duplice morsa degli invasori da una parte - che non esitano a rinchiudere o linciare qualunque dissidente - e della pazzia dall'altra - che genera isterie di massa e la crescita della violenza gratuita. Durante il suo viaggio verso la costa orientale, Ben Walker incontrerà gruppi di resistenza e ne diverrà un elemento chiave, conoscerà la guerra da vicino e ne vivrà l'adrenalina.
Appassionante, coinvolgente, capace di spaziare nell'ampio spettro dei sentimenti: Homefront: la Voce della Libertà è un libro che si divora in poche ore, ma che lascia impresse nella memoria immagini e sensazioni difficili da cancellare. A differenza del videogame, lascia poco spazio alla redenzione dei coreani - tratteggiando il braccio destro di Kim Jong-Un come un irriducibile sadico - per concentrarsi a piene mani su Walker e compagni, con cui crea fin da subito empatia. Sebbene gran parte dei personaggi siano riconducibili agli stereotipi del genere, non mancano di umanità e della propria parte di disperazione, resa più che bene anche dalle poche righe che concede la stesura snella e scorrevole degli autori. Ma quel che riesce meglio è l'intento di trasformare la storia di "uno" come nella cronistoria di un popolo, grazie anche al sapiente uso di pagine di diario che permettono ellissi di diversi mesi in poche righe.
L'unico punto debole del romanzo consiste nel finale aperto che trova proseguimento solo in parte nel videogame: ci auguriamo che Benson e Milius si mettano presto al lavoro per narrare nuove avventure dal mondo di Homefront. Ciononostante, Homefront: la Voce della Libertà si è rivelato un libro straordinario sia per i videogiocatori - ai quali sono dedicati numeroi cammei - sia per gli appassionati di lettura in generale. Azione e introspezione sono adeguatamente bilanciati, il batticuore cresce con lo scorrere delle pagine e il coinvolgimento è assicurato. Imperdibile, senza ombra di dubbio.
Titolo: EVE: The Empyrean Age
Autore: Tony Gonzales
Editore: Multiplayer.it Edizioni
Genere: romanzo
Argomento: fantascienza
Pagine: 550
Tratto dal popolare MMO EVE Online, The Empyrean Age ha il non facile compito di racchiudere in un unico volume una saga fantascientifica che conta numerosi punti di vista. La penna di Tony Gonzales però non teme le sfide: riesce a descrivere con crescente pathos il susseguirsi degli eventi dipingendo con abbondanza di particolari un universo che vive sul filo del rasoio. Ne esce così un romanzo sfaccettato, appassionante, che esula dalle sue radici videoludiche per abbracciare il pubblico più ampio degli appassionati della fantascienza. Non a caso, non bisogna essere veterani di EVE Online per immergersi nei sistemi stellari descritti da Gonzales e prendere le parti delle quattro fazioni in gioco.
The Empyrean Age inizia in piccolo, da una nave spaziale - la Retford - che raccatta pezzi di relitti per trarne profitto e dal suo equipaggio composto da fuggitivi, imbattutisi in un uomo la cui memoria si è persa nell'ultima clonazione. Come una spugna che si imbeve gradualmente d'acqua, la vicenda si espande man mano che l'occhio di bue si sposta da una parte all'altra dell'Universo. Su Caldari, un uomo spinto da ideali nazionalisti diviene dittatore delle corporazioni; la Repubblica dei Minmatar vive un periodo di instabilità a causa della disgregazione delle tribù; la fede dell'Impero di Amarr è messa in crisi dal ritorno di uno dei successori; la Federazione dei Gallente vede la propria egemonia economica messa in crisi. Realtà apparentemente dissociate i cui destini si avvicinano sempre più man mano che si procede nella lettura, eclettica nel suo continuo saltare da un punto di vista all'altro.
Sebbene talvolta si desideri approfondire l'una o l'altra vicenda più di quanto venga consentito dal volume unico, il lavoro di Gonzales non lesina dettagli e ritrae un quadro più che adeguato per far sentire il lettore a proprio agio mentre divora una pagina dopo l'altra. E' un peccato che l'epilogo non giovi della medesima cura nel dettaglio e nell'approfondimento, sembrando a tratti addirittura frettoloso. Alcuni quesiti non trovano risposte adeguate e parecchie strade finiscono nel vuoto o, peggio, non finiscono proprio. Segno che probabilmente i punti di osservazione erano davvero troppi da gestire. La consapevolezza di non poter proseguire le vicende in un seguito - il secondo libro (edito solo in inglese) è uno spin-off - lascia ancor più a bocca asciutta. Ciononostante, vale sicuramente la pena entrare nel mondo di EVE: The Empyrean Age e farsi coinvolgere in una saga che va al passo con le più blasonate. Da segnalare il buon lavoro di traduzione di Francesca Pongiglione per l'edizione italiana.
Titolo: Homefront: la Voce della Libertà
Autore: John Milius e Raymond Benson
Editore: Multiplayer.it Edizioni
Genere: romanzo
Argomento: guerra
Pagine: 327
"Io ho il terrore della Corea del Nord. Ho sempre quest'incubo: scattano le sirene ed entra qualcuno che mi dice che i nordcoreani ci stanno attaccando". Sono le parole dello stralunato Presidente degli Stati Uniti in American Dreamz, che sembra aver anticipato di un lustro la trama del lavoro di THQ. Perchè in Homefront, l'America viene davvero attaccata dalla Corea del Nord - nel frattempo diventata Grande Repubblica della Corea dopo la conquista del Giappone, della Cina e altre Nazioni dell'Estremo Oriente - e messa a ferro e fuoco da un'invasione brutale e senza via di scampo. Lanciato in concomitanza con il videogame per stabilire un nuovo franchise a tutto tondo, Homefront: la Voce della Libertà racconta con grande attenzione ai particolari quest'invasione, ponendosi come approfondimento dello scenario in cui si svolge il videogame. Anzi, potrebbe tranquillamente vivere come un libro a se stante tanta è stata la cura degli autori - il John Milius di Apocalypse Now e Raymond Benson - nel rendere le vicende così verosimili e plausibili.
Seguendo le vicissitudini del giornalista freelance Ben Walker, si scopre l'ascesa dei coreani in uno scenario geopolitico profondamente diverso dai giorni nostri, dove l'America è il bersaglio ideale vista la società decadente dopo il crollo della sua influenza politica ed economica. Sotto il naso della Comunità Internazionale, il Grande Compagno Kim Jong-Un riesce a mettere sotto scacco gli Stati Uniti con pratiche riminiscenti del Nazismo e con una propaganda atta a rallentare gli interventi di tutto l'Occidente. Da baluardo della tecnologia, la California e gli altri Stati americani regrediscono presto di qualche centinaio d'anni a causa della mancanza di elettricità, finendo nella duplice morsa degli invasori da una parte - che non esitano a rinchiudere o linciare qualunque dissidente - e della pazzia dall'altra - che genera isterie di massa e la crescita della violenza gratuita. Durante il suo viaggio verso la costa orientale, Ben Walker incontrerà gruppi di resistenza e ne diverrà un elemento chiave, conoscerà la guerra da vicino e ne vivrà l'adrenalina.
Appassionante, coinvolgente, capace di spaziare nell'ampio spettro dei sentimenti: Homefront: la Voce della Libertà è un libro che si divora in poche ore, ma che lascia impresse nella memoria immagini e sensazioni difficili da cancellare. A differenza del videogame, lascia poco spazio alla redenzione dei coreani - tratteggiando il braccio destro di Kim Jong-Un come un irriducibile sadico - per concentrarsi a piene mani su Walker e compagni, con cui crea fin da subito empatia. Sebbene gran parte dei personaggi siano riconducibili agli stereotipi del genere, non mancano di umanità e della propria parte di disperazione, resa più che bene anche dalle poche righe che concede la stesura snella e scorrevole degli autori. Ma quel che riesce meglio è l'intento di trasformare la storia di "uno" come nella cronistoria di un popolo, grazie anche al sapiente uso di pagine di diario che permettono ellissi di diversi mesi in poche righe.
L'unico punto debole del romanzo consiste nel finale aperto che trova proseguimento solo in parte nel videogame: ci auguriamo che Benson e Milius si mettano presto al lavoro per narrare nuove avventure dal mondo di Homefront. Ciononostante, Homefront: la Voce della Libertà si è rivelato un libro straordinario sia per i videogiocatori - ai quali sono dedicati numeroi cammei - sia per gli appassionati di lettura in generale. Azione e introspezione sono adeguatamente bilanciati, il batticuore cresce con lo scorrere delle pagine e il coinvolgimento è assicurato. Imperdibile, senza ombra di dubbio.
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