Recensione/ Scontro di Titani

Ennesima conversione videoludica di un un film che già al cinema sembrava perfetto per essere giocato. Game Republic parte da delle buone basi RPG per evitare il solito hack'n slash senza cervello. Riuscirà Perseo nella sua impresa titanica?

Scontro di Titani
Sviluppatore: Game Republic
Editore: Namco Bandai Games
Distributore: Namco Bandai Partners Italia
Genere: Azione/RPG
Piattaforma: Xbox 360 (disponibile per PC e PlayStation 3)
Titoli correlati: God of War III (PlayStation 3); Darksiders (PlayStation 3, Xbox 360); Dante's Inferno (PlayStation 3, Xbox 360); Demon's Souls (PlayStation 3)

Ferro battuto

Ampiamente trattata e bistrattata, la mitologia greca sta vivendo una rinnovata giovinezza nel mondo videoludico, questa volta tirata in causa dal mattone cinematografico di qualche mese addietro. La trasposizione di Scontro di Titani tratta solo per sommi capi la vicenda narrata al cinema e fa del suo meglio per essere originale evitando di trasformarsi nell'ennesima copia di God of War. L'attenzione non verte completamente sull'azione - seppur sempre di hack'n slash si tratti - bensì sulla raccolta e sull'uso delle armi, che godono di un sistema di personalizzazione e di upgrade degno dei migliori RPG. Divise fra primarie e secondarie, le oltre 100 armi a disposizione di Perseo crescono di livello e possono essere potenziate con oggetti di varia natura. La ricerca di tutte le armi e la relativa massimizzazione dei parametri diviene quasi l'obiettivo primario dell'avventura, che a questo scopo mette a disposizione numerose missioni secondarie - accessibili da un menu dedicato - come fonte di materiali e oggetti rari.


Anche il sistema di combattimento mette alla prova alcune idee innovative. La resistenza degli avversari sotto attacco è evidenziata dal colore - rosso se è nel pieno delle forze, blu e in seguito azzurro se indebolito - e nelle condizioni di vantaggio è possibile utilizzare le mosse "cattura-anime" per rimpinzare la barra di energia per l'arma secondaria, oppure quelle "cattura-arma" per dare luogo a una sessione quick time (basata unicamente sul tempismo, non sul tasto premuto) e impossessarsi dell'arma del nemico. Le armi così conquistate sono organizzate in tipologia e classe, ciascuna con attributi differenti in termini di portata, velocità e potenza ed è possibile assegnarne fino a quattro alla croce direzionale, per un rapido cambio negli scontri. Un evento quick time eseguito alla perfezione garantisce oggetti più rari indispensabili per potenziare le armi a livelli superiori, mentre tramite combo prolungate, Perseo può sferrare un attacco speciale in grado di risucchiare le anime dei nemici circostanti.


Gli ingranaggi che muovono la meccanica di gioco offrono spunti di originalità e una profondità maggiore - ma a conti fatti non sempre necessaria, visto la forzatura di alcuni aspetti - rispetto ai canoni del genere. L'innovazione soffoca però sotto una struttura noiosa e scialba che porta il titolo di Game Republic verso la mediocrità. Livelli frammentati in piccole arene da ripulire sono reminiscenti dei tempi che furono, senza caratterizzazione grafica nè design articolato che motivi il giocatore a continuare l’avventura. Non solo si combatte in scenari brulli, senza la minima interattività e contro avversari davvero duri a morire ma ben poco intelligenti: si è costretti a tornare sui propri passi più frequentemente di quanto si desideri solo per incrementare il contatore di ore come fosse un indice di qualità. A poco serve la blanda narrazione degli eventi e la possibilità di chiacchierare (con una pessima sincronizzazione labiale in inglese) con i personaggi non giocanti prima di iniziare la missione. Il tutto si riduce a un quasi infinito “grinding” per trovare oggetti rari e potenziare tutte le armi di gioco, indice di una povertà dell’esperienza di gioco che potrebbe interessare solo i maniaci della ripetitività.

Raffaele Cinquegrana

Aspetti Positivi: meccanica di gioco intrigante; decine e decine di armi da utilizzare; potenziamento delle armi complesso
Replay Value: sufficiente. Oltre 100 sfide addizionali, ma la ripetitività sarà un nemico arduo da sconfiggere
Aspetti Negativi: oltremodo ripetitivo; scenari brulli e poco incentivanti; design dei livelli piatto; nemici poco intelligenti
In Sintesi: Scontro di Titani affossa con ripetitività estrema e livelli scialbi le buone idee alla base della meccanica di gioco

Commenti