Il dovere di soldati reclama nuovamente la nostra presenza sul terreno di guerra, non più della Seconda Guerra Mondiale, bensì quello moderno, in cui l’Occidente si scontra con il Medio Oriente e la Russia per evitare il peggio. Infinity Ward e Activision puntano le armi, ed è centro sicuro.
Call of Duty 4: Modern Warfare
Sviluppatore: Infinity Ward
Editore: Activision
Distributore: Activision
Genere: Shooter
Piattaforma: Xbox 360 (disponibile per PC e PlayStation 3)
Titoli correlati: Halo 3 (Xbox 360); Gears of War (Xbox 360); Resistance: Fall of Men (PlayStation 3); Ghost Recon Advanced Warfighter 2 (Xbox 360)
Tempi moderni
Dal Secondo Conflitto Mondiale, Call of Duty sposta la linea bellica del tempo ai giorni nostri, imbastendo una nuova vicenda di terrorismo che vede in gioco le forze alleate occidentali contro organizzazioni ultranazionaliste russe e arabe. Di nuovo dietro la macchina da presa, Infinity Ward dirige con grande maestria Modern Warfare, in cui la guerra diviene, se possibile, ancor più seria e veritiera dei precedenti, grazie al contesto vissto nei telegiornali degli ultimi tempi. Il regista si muove con sapienza fra gli scenari bellici moderni, con la mano del cineasta capace di lasciare il segno in ogni opera.
E il segno di Call of Duty – da sempre una serie videoludica d’eccellenza – è evidente anche in Modern Warfare, in una serie di “marchi di fabbrica” che lo rendono riconoscibile fin dai primi passi, e che consentono ai veterani dell’azione di avere tutto sotto controllo, e subito. In luce di tanta somiglianza si potrebbe altresì dire che Modern Warfare non sia altro che una nuova veste di un vecchio gioco: permangono infatti una certa linearità, l’intelligenza artificiale autonoma ma sempre legata ai checkpoint e altre piccolezze che accompagnano la saga fin dai primi passi. L’esperienza, però, è quanto conta. Coinvolgimento, adrenalina, tattica e, a volte, affanno, sono tutti ingredienti abilmente dosati dai programmatori per rendere Call of Duty 4 un’imperdibile esperienza bellica godibile comodamente dal proprio divano.
La nuova collocazione storica ha permesso di introdurre una buona varietà di armi, inclusi lanciarazzi e contraerea di vario genere, oltre che fornire il pretesto per allestire alcune delle scenografie più belle mai viste in un titolo del genere. Si spazia dalla steppa russa – in cui mimetizzarsi per destare meno sospetti – alle città semi distrutte del Medio Oriente, dove è addirittura possibile addentrarsi in numerosi edifici. Il tutto coordinato da una narrazione che passa con disinvoltura fra uno scenario e l’altro, oppure fra le forze in gioco, descrivendo nel dettaglio gli avvenimenti ora con filmati, ora con report giornalistici o militari. Ancora meglio, tali sequenze di briefing sostituiscono per intero le fasi di caricamento, eliminando qualunque tempo morto.
La tensione sale esponenzialmente in ogni missione e vi sarà spazio per affezionarsi anche ai propri compagni di squadra, tanto che alcune defezioni sul campo di guerra non lasceranno indifferenti. E’ un vero peccato, quindi, che l’ottima sceneggiatura lasci l’amaro in bocca proprio sul finale, bellissimo fino all’ultima, fatidica scena, ma fin troppo vicino agli anni in cui solo qualche frase poneva la parola fine a ore di gioco. Fuori campo, ma decisamente d’impatto, il prologo e l’epilogo mettono il giocatore nei panni di forze speciali alle prese con l’intercettazione di una nave e con il dirottamento di un aereo, due livelli quasi “bonus” che sembrano avere nulla a che vedere con il fluire della vicenda.
Rimanendo fedele alla visuale in prima persona, l’azione di Call of Duty 4 si svolge prevalentemente a piedi, equipaggiati da due armi intercambiabili e una manciata di granate e fumogeni, assegnate ai pulsanti dorsali del pad che si comporta sempre in maniera impeccabile. L’arsenale bellico muta a seconda della squadra in gioco: i marine americani hanno sempre a disposizione lancia granate e C4, accessori preclusi invece alle altre forze alleate. Ne giova la varietà dell’azione e la coerenza con gli scenari affrontati. Le poche sezioni a bordo di veicoli sono perlopiù dei passatempi, seppur contribuiscano egregiamente a spezzare il ritmo con situazioni alternative, fra cui spicca l’attacco aereo sul villaggio nemico.
La campagna principale di Call of Duty 4 si articola attraverso tre capitoli e numerose missioni secondarie, per un totale di circa una decina di ore. Non c’è tempo di annoiarsi durante il gioco, che centellina sapientemente nuove situazioni per tenere sempre elevato l’interesse dei giocatori. Sebbene ci si trovi nel mezzo dell’azione, è possibile concedersi del tempo per esplorare i vasi livelli di gioco, nel tentativo di trovare i 45 computer disseminati nelle varie aree. In linea con quanto offerto in passato, Modern Warfare può contare su una modalità multiplayer online davvero ben fatta, in cui si possono affrontare fino a 18 avversari in numerose modalità di gioco. Sotto questo punto di vista, Infinity Ward si è affidata al raffinamento di una formula vincente tralasciando le idee introdotte con altri titoli, per esempio la personalizzazione delle mappe oppure la modalità cooperativa online. In ogni caso, il gioco in rete è adatto sia ai principianti, che possono trovare nuove partite in pochi secondi, che ai veterani, ai quali sono dedicate opzioni quali la creazione e gestione delle classi di gioco, con tanto di statistiche mondiali. Interessante anche il sistema di esperienza e di ranking, che premia i più assidui giocatori con nuove opzioni. Le mappe di gioco si caratterizzano per varietà e ampiezza e richiedono spesso diverse partite prima di conoscere tutti gli anfratti che offrono.
Anche sotto il punto di vista tecnico Call of Duty 4 rasenta l’eccellenza, grazie alla fluidità dei 60 fotogrammi al secondo – stabili pressoché in qualunque situazione – che per nulla hanno pregiudicato la resa visiva del gioco. Si possono ammirare alcuni fra i migliori effetti grafici mai visti, oltre che ambientazioni dal dettaglio maniacale e decisamente ampie. L’audio contribuisce all’immedesimazione nell’inferno bellico rappresentato, in cui proiettili fischiano alle spalle del giocatore ogni secondo e le esplosioni fanno vibrare il subwoofer. Meritevole anche il doppiaggio in italiano, caratterizzato da voci in maggioranza intonate con l’azione. E’ un periodo proficuo per gli sparatutto e ci si potrebbe trovare spiazzati davanti all’offerta dei vari titoli in circolazione. Call of Duty 4: Modern Warfare riesce a essere anche questa volta un sinonimo di qualità videoludica, un faro nella nebbia da seguire senza esitazione.
Raffaele Cinquegrana
Aspetti Positivi: atmosfera eccellente; realizzazione tecnica ottima; controlli precisi e veloci; azione ben congegnata
Replay Value: ottimo. Modalità multiplayer varie e coinvolgenti
Aspetti Negativi: piccole magagne ormai “trademark” della serie; finale deludente
In Sintesi: Call of Duty 4 rinfresca i punti fissi della serie grazie al nuovo scenario moderno, che ha dato ai programmatori ampio respiro per creare uno dei migliori sparatutto bellici in circolazione.
Call of Duty 4: Modern Warfare
Sviluppatore: Infinity Ward
Editore: Activision
Distributore: Activision
Genere: Shooter
Piattaforma: Xbox 360 (disponibile per PC e PlayStation 3)
Titoli correlati: Halo 3 (Xbox 360); Gears of War (Xbox 360); Resistance: Fall of Men (PlayStation 3); Ghost Recon Advanced Warfighter 2 (Xbox 360)
Tempi moderni
Dal Secondo Conflitto Mondiale, Call of Duty sposta la linea bellica del tempo ai giorni nostri, imbastendo una nuova vicenda di terrorismo che vede in gioco le forze alleate occidentali contro organizzazioni ultranazionaliste russe e arabe. Di nuovo dietro la macchina da presa, Infinity Ward dirige con grande maestria Modern Warfare, in cui la guerra diviene, se possibile, ancor più seria e veritiera dei precedenti, grazie al contesto vissto nei telegiornali degli ultimi tempi. Il regista si muove con sapienza fra gli scenari bellici moderni, con la mano del cineasta capace di lasciare il segno in ogni opera.
E il segno di Call of Duty – da sempre una serie videoludica d’eccellenza – è evidente anche in Modern Warfare, in una serie di “marchi di fabbrica” che lo rendono riconoscibile fin dai primi passi, e che consentono ai veterani dell’azione di avere tutto sotto controllo, e subito. In luce di tanta somiglianza si potrebbe altresì dire che Modern Warfare non sia altro che una nuova veste di un vecchio gioco: permangono infatti una certa linearità, l’intelligenza artificiale autonoma ma sempre legata ai checkpoint e altre piccolezze che accompagnano la saga fin dai primi passi. L’esperienza, però, è quanto conta. Coinvolgimento, adrenalina, tattica e, a volte, affanno, sono tutti ingredienti abilmente dosati dai programmatori per rendere Call of Duty 4 un’imperdibile esperienza bellica godibile comodamente dal proprio divano.
La nuova collocazione storica ha permesso di introdurre una buona varietà di armi, inclusi lanciarazzi e contraerea di vario genere, oltre che fornire il pretesto per allestire alcune delle scenografie più belle mai viste in un titolo del genere. Si spazia dalla steppa russa – in cui mimetizzarsi per destare meno sospetti – alle città semi distrutte del Medio Oriente, dove è addirittura possibile addentrarsi in numerosi edifici. Il tutto coordinato da una narrazione che passa con disinvoltura fra uno scenario e l’altro, oppure fra le forze in gioco, descrivendo nel dettaglio gli avvenimenti ora con filmati, ora con report giornalistici o militari. Ancora meglio, tali sequenze di briefing sostituiscono per intero le fasi di caricamento, eliminando qualunque tempo morto.
La tensione sale esponenzialmente in ogni missione e vi sarà spazio per affezionarsi anche ai propri compagni di squadra, tanto che alcune defezioni sul campo di guerra non lasceranno indifferenti. E’ un vero peccato, quindi, che l’ottima sceneggiatura lasci l’amaro in bocca proprio sul finale, bellissimo fino all’ultima, fatidica scena, ma fin troppo vicino agli anni in cui solo qualche frase poneva la parola fine a ore di gioco. Fuori campo, ma decisamente d’impatto, il prologo e l’epilogo mettono il giocatore nei panni di forze speciali alle prese con l’intercettazione di una nave e con il dirottamento di un aereo, due livelli quasi “bonus” che sembrano avere nulla a che vedere con il fluire della vicenda.
Rimanendo fedele alla visuale in prima persona, l’azione di Call of Duty 4 si svolge prevalentemente a piedi, equipaggiati da due armi intercambiabili e una manciata di granate e fumogeni, assegnate ai pulsanti dorsali del pad che si comporta sempre in maniera impeccabile. L’arsenale bellico muta a seconda della squadra in gioco: i marine americani hanno sempre a disposizione lancia granate e C4, accessori preclusi invece alle altre forze alleate. Ne giova la varietà dell’azione e la coerenza con gli scenari affrontati. Le poche sezioni a bordo di veicoli sono perlopiù dei passatempi, seppur contribuiscano egregiamente a spezzare il ritmo con situazioni alternative, fra cui spicca l’attacco aereo sul villaggio nemico.
La campagna principale di Call of Duty 4 si articola attraverso tre capitoli e numerose missioni secondarie, per un totale di circa una decina di ore. Non c’è tempo di annoiarsi durante il gioco, che centellina sapientemente nuove situazioni per tenere sempre elevato l’interesse dei giocatori. Sebbene ci si trovi nel mezzo dell’azione, è possibile concedersi del tempo per esplorare i vasi livelli di gioco, nel tentativo di trovare i 45 computer disseminati nelle varie aree. In linea con quanto offerto in passato, Modern Warfare può contare su una modalità multiplayer online davvero ben fatta, in cui si possono affrontare fino a 18 avversari in numerose modalità di gioco. Sotto questo punto di vista, Infinity Ward si è affidata al raffinamento di una formula vincente tralasciando le idee introdotte con altri titoli, per esempio la personalizzazione delle mappe oppure la modalità cooperativa online. In ogni caso, il gioco in rete è adatto sia ai principianti, che possono trovare nuove partite in pochi secondi, che ai veterani, ai quali sono dedicate opzioni quali la creazione e gestione delle classi di gioco, con tanto di statistiche mondiali. Interessante anche il sistema di esperienza e di ranking, che premia i più assidui giocatori con nuove opzioni. Le mappe di gioco si caratterizzano per varietà e ampiezza e richiedono spesso diverse partite prima di conoscere tutti gli anfratti che offrono.
Anche sotto il punto di vista tecnico Call of Duty 4 rasenta l’eccellenza, grazie alla fluidità dei 60 fotogrammi al secondo – stabili pressoché in qualunque situazione – che per nulla hanno pregiudicato la resa visiva del gioco. Si possono ammirare alcuni fra i migliori effetti grafici mai visti, oltre che ambientazioni dal dettaglio maniacale e decisamente ampie. L’audio contribuisce all’immedesimazione nell’inferno bellico rappresentato, in cui proiettili fischiano alle spalle del giocatore ogni secondo e le esplosioni fanno vibrare il subwoofer. Meritevole anche il doppiaggio in italiano, caratterizzato da voci in maggioranza intonate con l’azione. E’ un periodo proficuo per gli sparatutto e ci si potrebbe trovare spiazzati davanti all’offerta dei vari titoli in circolazione. Call of Duty 4: Modern Warfare riesce a essere anche questa volta un sinonimo di qualità videoludica, un faro nella nebbia da seguire senza esitazione.
Raffaele Cinquegrana
Aspetti Positivi: atmosfera eccellente; realizzazione tecnica ottima; controlli precisi e veloci; azione ben congegnata
Replay Value: ottimo. Modalità multiplayer varie e coinvolgenti
Aspetti Negativi: piccole magagne ormai “trademark” della serie; finale deludente
In Sintesi: Call of Duty 4 rinfresca i punti fissi della serie grazie al nuovo scenario moderno, che ha dato ai programmatori ampio respiro per creare uno dei migliori sparatutto bellici in circolazione.