
Invece mi sbagliavo.
Il piacere di giocare non è diminuito. Anzi, è aumentato esponenzialmente. Con Okami, poi Psychonauts e ora Excite Truck ho ritrovato il gusto di prendermi il mio tempo per dedicarlo - non interamente, naturalmente - a un gioco particolare fino a sviscerarlo fino in fondo. Avendo fra le mani almeno una manciata di titoli da provare a settimana, mi ero dimenticato di quanto fosse soddisfacente entrare nel vivo del gioco senza doverlo abbandonare dopo poche ore per scrivere la recensione, per poi passare a quello successivo. Solevo chiamarmi "Hardcore gamer", mentre in realtà ero divenuto ancor meno di un casual gamer. Mi sono accorto che, probabilmente, trascurare quella che a tutti gli effetti è una passione che dura da oltre vent'anni non era la strada migliore.
Il mio divertimento a scapito, però, di Enter the Crackhouse, che si è notevolmente ridotto nei contenuti e, probabilmente, anche nella qualità delle informazioni. Non è certo un requiem: Enter the Crackhouse andrà avanti, magari a rilento, ma avrò sempre qualcosa da dire su quell'ammasso di pixel che mi intrattengono per ore. Con questo post, il mio desiderio è solo quello di condividere con voi lettori un piacere ritrovato. Quello di "giocare".