Sony ha divulgato un comunicato in cui si notifica che il lancio europeo di PlayStation 3 sarà rinviato a marzo 2007. Prevista per un lancio globale il 17 novembre, la nuova console Sony giungerà invece in clamoroso ritardo a causa della scarsità dei diodi a laser blu, necessari per la fabbricazione del lettore Blu-Ray. PlayStation 3 giungerà sui mercati nipponico e americano come previsto, rispettivamente l'11 e il 17 novembre, sebbene le quantità siano state tagliate drasticamente.
Al day-one, saranno disponibili solo 400.000 console negli Stati Uniti e 100.000 in Giappone, numeri che lasciano facilmente presagire che accaparrarsi una PlayStation 3 non sarà facile. Anche le previsioni di distribuzione sono state dimezzate, passando da 4 milioni entro la fine dell'anno solare a 2 milioni. L'obiettivo finale rimane invariato, ovvero di 6 milioni di unità entro il termine dell'anno fiscale. Difficilmente Sony riuscirà a rispettare questo obiettivo, in quanto attualmente non ha le capacità produttive; in ogni caso, se il problema di approvvigionamento di diodi a laser blu non viene risolto, la capacità produttiva delle fabbriche diviene un non-problema.
Il rinvio del lancio europeo (e di tutti i territori PAL, fra cui l'Australia) è da biasimare per almeno 3 motivi:
Il più importante, rimane il terzo punto. E' ormai assodato che per i primi sei mesi di vita, sarà difficile trovare una PlayStation 3 nei negozi, ma è davvero improbabile che Sony non potesse allocare un numero anche minimo di macchine per effettuare il lancio anche in Europa. Sarebbero bastate 200.000 console al primo giorno e un approvvigionamento gradualmente più rapido fino a marzo. Secondo la strategia di Sony, è stato preferibile un atteggiamento di favore nei confronti del mercato americano, una scelta forse dettata dalla maggiore propensione degli statunitensi all'alta definizione, dove il Blu-Ray potrebbe incontrare un maggiore riscontro. D'altronde, Hollywood si trova in California.
Sarà uno smacco anche per i publisher e sviluppatori europeo, soprattutto per coloro che stavano preparando i propri titoli per il lancio della console nel vecchio continente. Un ritardo di quattro mesi non è certo poco, sempre che non venga posticipato nuovamente. Perfino il presidente di Sony Computer Entertainment UK si è detto sbigottito in un'intervista pubblicata su GamesIndustry.biz, segno di una decisione presa senza la considerazione delle sussidiarie europee.
Secondo Michael Pachter di Wedbush Morgan Securities, tale mossa non interferirà con i piani a lungo termine di Sony, un punto di vista che condivido in pieno. Sta di fatto che, in Europa, questo Natale sarà dominato da Xbox 360 e Wii (oltre che dalla sempreverde PlayStation 2). Microsoft e Nintendo ringraziano.
Al day-one, saranno disponibili solo 400.000 console negli Stati Uniti e 100.000 in Giappone, numeri che lasciano facilmente presagire che accaparrarsi una PlayStation 3 non sarà facile. Anche le previsioni di distribuzione sono state dimezzate, passando da 4 milioni entro la fine dell'anno solare a 2 milioni. L'obiettivo finale rimane invariato, ovvero di 6 milioni di unità entro il termine dell'anno fiscale. Difficilmente Sony riuscirà a rispettare questo obiettivo, in quanto attualmente non ha le capacità produttive; in ogni caso, se il problema di approvvigionamento di diodi a laser blu non viene risolto, la capacità produttiva delle fabbriche diviene un non-problema.
Il rinvio del lancio europeo (e di tutti i territori PAL, fra cui l'Australia) è da biasimare per almeno 3 motivi:
- Le promesse di Sony si sono rivelate ancora una volta - dopo i vari downgrade tecnici - illusorie, frutto di una spacconeria che non avvantaggia nè gli appassionati, nè i ben più importanti investitori;
- L'incapacità di evitare di incappare nel medesimo errore commesso a suo tempo con PlayStation Portable, anch'essa annunciata per un lancio globale per poi giungere in ritardo di oltre sei mesi nel Vecchio Continente;
- La scarsa considerazione di un area geografica che viene continuamente messa in coda nelle priorità di Sony, nonostante i volumi di fatturato sviluppati stiano raggiungendo quelli americani.
Il più importante, rimane il terzo punto. E' ormai assodato che per i primi sei mesi di vita, sarà difficile trovare una PlayStation 3 nei negozi, ma è davvero improbabile che Sony non potesse allocare un numero anche minimo di macchine per effettuare il lancio anche in Europa. Sarebbero bastate 200.000 console al primo giorno e un approvvigionamento gradualmente più rapido fino a marzo. Secondo la strategia di Sony, è stato preferibile un atteggiamento di favore nei confronti del mercato americano, una scelta forse dettata dalla maggiore propensione degli statunitensi all'alta definizione, dove il Blu-Ray potrebbe incontrare un maggiore riscontro. D'altronde, Hollywood si trova in California.
Sarà uno smacco anche per i publisher e sviluppatori europeo, soprattutto per coloro che stavano preparando i propri titoli per il lancio della console nel vecchio continente. Un ritardo di quattro mesi non è certo poco, sempre che non venga posticipato nuovamente. Perfino il presidente di Sony Computer Entertainment UK si è detto sbigottito in un'intervista pubblicata su GamesIndustry.biz, segno di una decisione presa senza la considerazione delle sussidiarie europee.
Secondo Michael Pachter di Wedbush Morgan Securities, tale mossa non interferirà con i piani a lungo termine di Sony, un punto di vista che condivido in pieno. Sta di fatto che, in Europa, questo Natale sarà dominato da Xbox 360 e Wii (oltre che dalla sempreverde PlayStation 2). Microsoft e Nintendo ringraziano.