
Who are you?
Batman Begins
Sviluppatore: Eurocom Entertainment Software
Editore: EA Games
Distributore: Electronic Arts
Genere: Azione
Piattaforma: Xbox (disponibile per Game Boy Advance, GameCube e PlayStation 2)
Titoli correlati: Batman The Movie (Commodore 64, Amiga, Atari ST); Terminator 3: The Redemption (PlayStation 2, Xbox); 007: Everything or Nothing (PlayStation 2, Xbox)
Batman non è un supereroe, ma un simbolo dietro cui si cela un uomo normale addestratosi duramente per combattere la criminalità. Un uomo in grado di divenire paura sfruttando quella stessa paura che lo attanaglia fin dall’assassinio dei propri genitori. Dopo aver viaggiato per anni nel tentativo di trovare una strada per sconfiggere il male, Bruce Wayne viene assoldato dalla Setta delle Ombre, che lo addestra secondo le migliori tecniche del ninjitsu, divenendo potente e allo stesso tempo invisibile. Tornato a Gotham City, il neo-Batman si trova di fronte a piani criminali che intendono distruggere la città con l’ausilio di un pericoloso gas allucinogeno messo a punto dal malefico dottor Crane.

Considerata la tendenza dell’eroe notturno ad agire nell’ombra, non è difficile immaginare che il videogioco sia improntato sull’azione furtiva a là Splinter Cell. Batman può agire nell’ombra camminando silenziosamente, appendendosi ai cornicioni o alle varie tubature, per poi assalire i nemici alle spalle. In alcune situazioni, è necessario interrogare i malviventi per ottenere importanti informazioni utili per proseguire nel gioco. Preso in prestito il radar da Solid Snake, anche Batman può controllare la posizione di ciascun nemico nei paraggi e il relativo cono visivo, oltre che la rumorosità dei suoi stessi passi evidenziata tramite un cerchio rosso. Pur rivestendo un ruolo principale nel gameplay, le sezioni stealth non sono molto approfondite, soprattutto a causa della scarsa libertà d’azione che costringe il giocatore a procedere sui binari tracciati dai programmatori.

In queste situazioni, la paura gioca un ruolo fondamentale per disarmare gli avversari. Grazie al Batarang – l’inseparabile shuriken a forma di pipistrello - Batman è in grado di sfruttare numerosi elementi del fondale per generare esplosioni o altro ancora e, quindi, incutere il terrore nei nemici che abbandoneranno le proprie armi. Purtroppo, l’impatto di tali soluzioni si esaurisce in poco tempo, in quanto le situazioni di gioco divengono presto scontate. Inoltre, l’uso del Batarang è suggerito in ogni momento da un indicatore posto sull’oggetto da colpire, rendendo l’azione un po’ troppo elementare e ripetitiva. Il livello di paura suscitato da Batman è proporzionale alla propria reputazione che, a sua volta, può essere incrementata interagendo frequentemente con gli oggetti del fondale.

Batman Begins è caratterizzato da sezioni stealth, azione e corse automobilistiche, ma nessuna di queste è stata sviscerata a dovere. La miscela dei diversi generi trattati, quindi, è riuscita solo a metà, rendendo Batman Begins un titolo piuttosto generico, dove la ripetitività delle situazioni emerge in breve tempo. L’avventura non è particolarmente lunga - sono necessarie meno di una decina di ore di gioco per portarla a termine – e non vi sono grandi stimoli per affrontarla più volte. Sono disponibili numerosi extra da sbloccare, fra cui filmati (interamente in inglese e non sottotitolati), costumi aggiuntivi e una galleria in cui ritrovare tutti gli scagnozzi eliminati. Nonostante le pecche menzionate, gli appassionati del nero pipistrello non rimarranno delusi da Batman Begins. Il feeling con la pellicola, infatti, è rimasto intatto e le sezioni di gioco, per quanto ripetitive, rimangono comunque giocabili.
Raffaele Cinquegrana
Aspetti Positivi: atmosfera cinematografica ben riprodotta; diversi gadget da utilizzare; buona realizzazione tecnica
Replay Value: sufficiente. Qualche extra da sbloccare
Aspetti Negativi: la miscela di generi non funziona a dovere; meccanica di gioco ripetitiva
In Sintesi: Batman Begins cattura al meglio l’atmosfera del film e risulta discretamente giocabile, ma lascia a desiderare a causa del mix di generi poco riuscito
Pubblicato originariamente sulle pagine di HighScore il 27/06/2005